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Negozi: aperture libere grazie al Tar che boccia i divieti

Congelati i provvedimenti dei Comuni. Scaletti: “Attendiamo sentenza Consulta a ricorso”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2012 19:02

Il Tar boccia le ordinanze dei Comuni che avevano imposto limiti di orario alle aperture domenicali. Il Tribunale amministrativo regionale della Toscana ha accordato la sospensiva ad una catena di grande distribuzione che ha presentato ricorso contro l’ordinanza che limitava le aperture festive sul territorio di Pontedera. “Di fronte alla sentenza di sospensione del Tar toscano, che ha accolto il ricorso di alcune aziende della distribuzione di Prato e Pontedera – ha dichiarato l’assessore regionale al commercio Cristina Scaletti – restiamo convinti delle scelte effettuate, avendo legiferato in una materia di competenza esclusiva regionale come quella del commercio.

Restiamo dunque in attesa della sentenza della Corte Costituzionale, cui la Regione ha presentato ricorso, che rimane l’unico soggetto in grado di stabilire definitivamente se il tema in questione attiene al commercio, dunque materia regionale, o alla concorrenza, di competenza nazionale”. "Prendo atto di questa decisione che nei prossimi giorni approfondiremo -dichiara il sindaco di Pontedera Simone Millozzi- Ritengo che la nostra posizione fosse giusta e dettata dai nostri valori di vivibilità del territorio, di rispetto del lavoro e dei diritti dei lavoratori, della tutela del negozio di vicinato e della funzione sociale che svolge.

Nel testo di questa decisione si farebbe riferimento al fatto che le norme in materia di concorrenza “costituiscono principi generali dell'ordinamento nazionale e sono, quindi, direttamente applicabili”. Ci adegueremo quindi, non condividendole, alle norme che ci giungono dai livelli di governo nazionali in attesa della definitiva sentenza di giugno.Ritengo che si tratti di una scelta sbagliata e che i territori e le comunità si difendono e si fanno prosperare attraverso un diverso concetto di sviluppo, di crescita e di libertà economica.

Un concetto che tenga anche conto delle peculiarità, delle tradizioni e della storia di ogni territorio. Non è tenendo i negozi aperti tutti i giorni, 24 ore su 24, che si contrasta la crisi economica del nostro Paese. Per superare la crisi occorre rilanciare l’occupazione e far ripartire i consumi. Non serve dar luogo ad una deregolamentazione selvaggia delle aperture ma promuovere politiche per restituire capacità di spesa ai cittadini comuni. Auspico infine che tutte le parti sociali e le rappresentanze del territorio facciano sentire la propria voce, la propria opinione, in merito a questa decisione che sottintende un modello di società che non ci piace".

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