Ieri l'Assemblea della Bcc Signa non ha espresso alcun voto a favore dell'azione di responsabilità nei confronti dell'ex Presidente Domizio Moretti. Pochi gli astenuti sulla mozione presentata a seguito dell'ispezione di Banca d'Italia alcuni mesi fa. Presenti all'assemblea quasi 700 soci della banca locale al servizio delle famiglie e delle piccole e medie imprese presenti nel territorio. Tra gli interventi più ascoltati quello del consigliere regionale Paolo Bambagioni, assai polemico nei confronti della precedente gestione, tanto da ipotizzare le dimissioni del Cda della Banca di Credito Cooperativo di Piazza Michelacci.
Ma ieri quella dell'esponente PD è sembrata quasi una voce fuori dal coro. Altri interventi critici nei confronti di Domizio Moretti sono stati motivati dalla sua gestione rivolta all'"espansione" della banca oltre il confine di Signa culminata con la fusione con la piccola banca del Cuoio, che condusse nel 2009 la Bcc di Signa a coprire ben 22 comuni toscani (da Firenze fino nel pisano). Domizio Moretti potrebbe comunque lasciare la propria poltrona di consigliere in Cda per una pausa di un anno in attesa di nuove elezioni. Ottima la gestione dell'assemblea da parte del nuovo direttore Francioli e del presidente Rugi.
Apprezzato l'intervento tecnico dell'ex Direttore Generale, dott. Giuntini, che ha relazionato la platea dei soci con numeri alla mano circa la crescita della Bcc dal 2004 ad oggi: in sintesi da una situazione di pre commissariamento (con lo stesso Giuntini nel ruolo di D.G.) a diventare il terzo istituto per patrimonio, raccolta e impieghi della Federazione Toscana. Al tavolo della presidenza l'avvocato Simone Pistelli in rappresentanza della Federazione. Una riconquistata serenità ha caratterizzato la chiusura dei lavori.
Domizio Moretti ne esce bene perché la base dei soci gli ha riconosciuto la stima conquistata negli anni con il proprio operato e per le scelte vincenti durante la sua gestione durata ben tre mandati (in carica dal 2004). Anche il rapporto con i consulenti esterni e l'apertura della filiale di Firenze sono stati riabilitati agli occhi di tanti soci, nonostante l'intervento critico del presidente del Collegio sindacale, dott. Comparini. G. T.