E' un Cesena che si presenta incerottato quello del Manuzzi. Non ci sono Comotto, Parolo, Iaquinta e Mutu. Beretta, squalificato, cerca l’acuto che potrebbe dare linfa ad una graduatoria che non comunica note liete ai suoi ragazzi. Il Siena si presenta con il solito 4-4-2. Calaiò è preferito a Bogdani, il grande ex, che siede in panchina. Inizio al sapore di camomilla con emozioni che scarseggiano. Al minuto numero 11 primo squillo del Siena. Destro lavora bene un pallone e mette al centro: fuori bersaglio il colpo di testa di Giorgi.
La risposta dei padroni di casa è nella “telefonata” di Santana a Pegolo: il portiere senese non ha problemi. Il primo vero pericolo è portato dal Cesena. Al minuto 22’ Pegolo prodigioso su Martinho: è calcio d’angolo e si resta sul punteggio di 0-0. Beretta ordina un cambio: dentro Del Nero fuori Martinez. Al 43’ ancora Martinho pericoloso ma il portiere toscano fa buona guardia. La prima frazione si chiude con il diario di bordo che annota una gara con poche emozioni. Il secondo tempo si apre con la consapevolezza che è cambiato poco.
Le squadre si studiano e non affondano. Ma c'è lo stratega Sannino che indovina la mossa: al 71'Bogdani al posto di Destro. Pochi secondi per il grande ex che tocca un pallone d’oro a favore di Calaiò. Il centravanti viene atterrato da Ceccarelli: rigore ed espulsione. Sulla palla Terzi che sbaglia, serie di rimpalli con Brienza che è più lesto di tutti a mettere dentro la sfera che vale il vantaggio. La squadra di casa è tramortita, gli ospiti affondano. Passa pochissimo ed è nuovamente Siena.
Brienza per Bogdani, ancora lui, piattone per il due a zero che chiude virtualmente il match. Cesena con speranze di salvezza davvero ridotte. Il Siena si gode i tre punti pensando alle contemporanee sconfitte di Lecce e Fiorentina. Meglio di così non poteva proprio andare. Una domenica di primavera difficile da dimenticare. GS