L’8 marzo è mancato Marco Accorti, attivista e animatore dell’Unione Atei Agnostici e Razionalisti (UAAR), protagonista di una lunga serie di lotte per l’affermazione dei valori della laicità e contro ogni forma di ingerenza confessionale nella politica e nella vita delle persone. “In Marco c’era la profonda convinzione che l’umanesimo e l’etica non avessero alcun bisogno di Dio e che anzi il sacro rappresentasse un serissimo ostacolo alla pienezza dell’essere umano". Con queste parole il presidente del Quartiere 4 Giuseppe D'Eugenio ricoeda Marco Accorti.
"Alla visione organica del rapporto tra uomo e natura apparteneva a pieno titolo anche la sua passione per l’apicoltura, nel cui esercizio avvertiva chiaramente come questa attività fosse minacciata da un ambiente rurale sempre più inquinato dai veleni dell’agricoltura industrialista. A BiblioteCaNova aveva curato l’allestimento dello ‘scaffale api’ e periodicamente organizzava in quelle stessa struttura un appuntamento nazionale degli apicoltori. A lui, più di ogni altro, si deve la progressiva attenzione che è maturata in città attorno al tema di uno spazio dignitoso per la celebrazione di funerali laici, per un commiato dai defunti sganciato da qualsiasi riferimento religioso”. Il Quartiere 4 è stato il primo a rispondere positivamente a questa richiesta mettendo a disposizione i locali di Villa Vogel per i funerali laici ed infatti è proprio in quella sede che i familiari e gli amici lo vogliono ricordare e salutare, questo pomeriggio alle ore 15. Di seguito, tra gli Approfondimenti, alcuni contributi di Marco Accorti, pubblicati in passato su Nove da Firenze