"Una storia esemplare del Far West che caratterizza la parte peggiore del sistema televisivo toscano, quella rappresentata da TV1, ultima gravissima vicenda in una sequenza che in questi ultimi mesi ha investito altre emittenti come Canale 10 e Teletirreno, con un denominatore comune rappresentato da assenza di regole e di controlli, comportamento inaccettabile di sedicenti imprenditori, espulsione dal lavoro delle migliori professionalità giornalistiche e non. Nel chiedere alle istituzioni e alla società toscana di farsi carico complessivamente di una situazione di assoluto rilievo per la qualità dell'informazione e quindi del pluralismo e della democrazia della nostra Regione, sul caso Tv1 l'Associazione Stampa Toscana ha almeno cinque domande da porre e cinque certezze. Le domande - Come mai decide di licenziare un'azienda che, almeno a quanto è possibile dall'ultimo bilancio accessibile, denuncia perdite assolutamente contenute, non tali da configurare una situazione di crisi? - Perché gli imprenditori di TV1, se davvero crisi esiste, si sono sottratti a un tavolo sugli ammortizzatori sociali, rifiutando di prendere in considerazione una ragionevolissima proposta di cassa integrazione in deroga? - Per quale singolare coincidenza i licenziamenti ai giornalisti sono arrivati nel giorno stesso in cui veniva proclamato lo sciopero per chiedere un tavolo di trattativa e pochi giorni dopo una accurata ispezione dell'Inpgi? - Perchè il direttore ha assunto fin da subito il ruolo del tagliatore di teste, tramite “colloqui individuali” nella quale ha sistematicamente prospettato il licenziamento, anche per “convincere” a firmare un documento di “sfiducia” della rappresentanza sindacale appena costituita? - Su quali e quanti contributi di istituzioni ed enti pubblici – anche sotto forma di finanziamenti a programmi e campagne di comunicazione – ha potuto fin ora contare TV1 e su quanto presume di poter contare in futuro? Le certezze - E' certo che l'Associazione Stampa Toscana si muoverà per l'impugnazione di questi licenziamenti fuori da ogni procedura, per di più in un'azienda di cui non è dato sapere gli organici ma che risulta sopra i 15 dipendenti - E' certo che l'Associazione Stampa Toscana chiamerà alla mobilitazione tutto il mondo del giornalismo toscano - E' certo che verificherà con molta attenzione il comportamento antisindacale dell'azienda contestandolo nelle sedi che riterrà opportune - E' certo che chiederà all'Ordine dei Giornalisti di attivarsi per valutare il comportamento e la deontologia professionale del direttore e anche altre circostanze, quale il fatto che un'emittente storica quale TV1, con i suoi organici, non abbia mai prodotto un giornalista professionista. - E' certo che chiederà a ogni istituzione, ente, associazione di non finanziare più in nessun modo TV1, fino a che le regole non saranno ripristinate, nella convinzione che un'informazione sana e trasparente è nell'interesse di tutti, chiedendo anche al Corecom di fare la sua parte.
Caso TV1: giornalisti dicono no al far west in Toscana
"Licenziamenti immotivati e illegittimi, arrivati nell'assenza più completa di ogni regola di civile confronto sindacale"