Il lungo confronto nella sede della conferenza Stato-Regioni, ieri a Roma, non ha modificato la posizione della Regione Toscana sugli orari degli esercizi commerciali: “L’articolo 31, comma 1, del decreto Salva Italia rappresenta un’invasione di campo in un settore che la Costituzione indica di esclusiva competenza regionale” ha ribadito l’assessore regionale al commercio Cristina Scaletti, presente all’incontro. “Più volte la Corte Costituzionale ha ribadito questo concetto sulla base del Titolo V della Carta costituzionale.
La Toscana ha già legiferato con dei margini di liberalizzazione, ma mantenendo un fondamentale criterio di regolamentazione – prosegue l’assessore Scaletti. Forti di questa posizione, andremo avanti con il ricorso. La liberalizzazione come automatico elemento portatore di ricchezza è un falso mito moderno. Liberalizzare senza criteri è un concetto fortemente antidemocratico”. Uno studio dell’Irpet, per avere un quadro concreto sugli effetti che queste misure potranno avere sul portafoglio dei consumatori, registra risultati preoccupanti, secondo quanto rivela Scaletti: a parità di consumi, l’aumento del 30 per cento dell’orario lavorativo comporta un aumento di quasi un 1 per cento del prezzo finale.