Una mappa per orientarsi nei mutevoli equilibri e disequilibri politici che coinvolgono il pianeta. Rivoluzioni, guerre civili, occupazioni, scontri a fuoco: le relazioni tra i diversi paesi e l’assetto istituzionali dei territori sono in continuo cambiamento e serve uno strumento per leggere le mutazioni più facilmente. È per questo motivo che l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo è ormai giunto alla terza edizione. Il nuovo volume, aggiornato al novembre 2011, sarà presentato venerdì 16 dicembre 2011 alle ore 15 a Palazzo Medici Riccardi, nella Sala “Mario Fabiani” dei Locali dell’ex Istituto Storico della resistenza (Via Cavour, 3 - piano terra). All’incontro, moderato da Stefano Fusi, Consigliere della Provincia di Firenze, parteciperanno come relatori Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze; Cristina Scaletti, Assessore Cultura, Turismo e Commercio della Regione Toscana; Rosa Maria Di Giorgi, Assessore all’Educazione del Comune di Firenze; Massimiliano Pescini, Sindaco di San Casciano in Val di Pesa e Giulio Mangani, Sindaco di Montespertoli con delega alla Cooperazione per il Circondario Empolese-Valdelsa.
Ad illustrare il volume saranno Raffaele Crocco, Direttore dell’Atlante, Luciano Scalettari, autore del libro e giornalista di Famiglia Cristiana, e Cristian Contini, co-autore nonché consulente new media/next media/social media. Il libro, creato dall’Associazione 46° Parallelo ed edito da “Terra Nuova Edizioni” di Firenze, è un annuario ideato da Raffaele Crocco, giornalista Rai, scrittore e documentarista, che illustra attraverso schede dettagliate, foto, relazioni e dati aggiornati, i conflitti di questo particolarissimo 2011.
“È un termometro impazzito quello che ha misurato la temperatura del Mondo negli ultimi dodici mesi” scrive infatti Crocco nell’editoriale che introduce la lettura del libro. In 245 pagine a colori di grande formato, sono stati individuati 35 conflitti, ognuno dei quali è raccontato in 4 pagine e corredato dalle cartine geografiche dell’Onu con il riferimento ai dati sulla situazione profughi e rifugiati per ogni territorio (approfondimento realizzato in collaborazione con l’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’Onu che si aggiunge al rapporto sul tema pubblicato nelle ultime pagine del libro).
Sono poi raccontate altre “situazioni limite”, cioè guerre non ancora dichiarate o appena concluse, riportate in una sezione intitolata “Inoltre”. Vi sono poi – come in ogni Atlante – sezioni speciali che raccontano lo stato di salute del pianeta, i rapporti sulle missioni Onu, sui beni artistici e naturali distrutti o a rischio a causa delle guerre e sulla situazione dei rifugiati. E ancora uno spaccato sull’attualità del 2011: la crisi finanziaria, la ‘Primavera Araba’, la siccità e le carestie, i rifiuti e i problemi dell’ambiente, le banche e la produzione di armi fino ai segreti di Wikileaks. “Fare corretta informazione è come far germogliare semi di pace – ha commentato il Presidente provinciale Andrea Barducci - .
Condivido insieme alla Commissione consiliare ‘Cooperazione e Pace’ un deciso impegno a contrastare la cultura della guerra e dei conflitti. Questo possiamo farlo attraverso le politiche di pace e cooperazione decentrata, la promozione dei diritti umani, sociali, o quelli politici fondamentali, e con l’attuazione di politiche che possono farci uscire dall’attuale crisi economico-finanziaria, sociale e ambientale che causa un impoverimento crescente ed ulteriori disuguaglianze sociali”. Alcune foto inserite nell’Atlante sono state fornite dall’Alto Commissariato dei Rifugiati, altre sono state tratte da video di reporter sparsi in tutto il mondo, i cosiddetti “frame” (fermi immagine di un filmato), che possono apparire di peggiore qualità, visivamente mosse o sgranate, ma rendono sicuramente in modo migliore le varie situazioni, rappresentative e colme di significato. L’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo sostiene le operazioni UNHCR con 1 euro per ogni copia venduta.
I fondi raccolti sono destinati alle operazioni di emergenza in Corno d'Africa per far fronte alla carestia che ha colpito la Somalia nei mesi scorsi. La Somalia sta attraversando una delle peggiori crisi umanitarie del mondo. Vent'anni di conflitti e andate di siccità hanno costretto alla fuga milioni di persone. Oggi nel Corno d'Africa la più grave carestia degli ultimi 60 anni sta spingendo i somali ad un esodo di dimensione enorme. Solo quest’anno, centinaia di migliaia di somali sono fuggiti verso il Kenia o in Etiopia.