Fin dalla sua inaugurazione nel 1848 l’aula del Senato prevedeva una tribuna riservata a quelle signore che desideravano assistere alle sedute, un vero e proprio “recinto” che ne preservava l’onorabilità e ne ribadiva il ruolo di semplici spettatrici della vita politica: nonostante le richieste espresse dalle donne lombarde nel 1861, all’indomani dell’annessione della Lombardia, affinché alle donne italiane venissero estesi quei diritti già previsti dal codice austriaco, dovettero passare altri cento anni prima che le donne potessero votare e venissero elette negli organi rappresentativi previsti dalla Costituzione; nel corso di altri cinquant’anni di vita repubblicana, gli italiani hanno visto mano a mano riconosciuta l’uguaglianza delle donne nell’accesso a particolari professioni (polizia, magistratura, ecc.), nella parità giuridica di padre e madre, o nell’assistenza alla maternità. Laura Curino ripercorre i percorsi biografici di donne, italiane e straniere, che hanno vissuto il Risorgimento e contribuito, ognuna in modo diverso, all’Unità del Paese.
Accanto a queste figure più note al grande pubblico, si dà voce a un coro di “voci minori” costituito da sarte, insegnanti, fotografe e scienziate che nel corso del secolo e mezzo successivo hanno raccolto il testimone delle loro “sorelle” maggiori attraverso semplici e coraggiose azioni quotidiane: donne vissute tra Otto e Novecento la cui vita viene ricostruita attraverso la raccolta di fonti orali e la ricerca d’archivio di alcuni studenti universitari. La figura della donna, la sua rappresentazione e i suoi diritti sono oggi più che mai al centro del dibattito generale.
La scelta di affidare al teatro la narrazione di queste biografie esemplari deriva da una riflessione sulle potenzialità di uno strumento che più di altri favorisce la condivisione del sapere attraverso la partecipazione emotiva dello spettatore alle vicende interpretate dall’attore: un modo per rispecchiarsi, ricordare e far conoscere al pubblico l’apporto di queste figure femminili che diedero un contributo intellettuale e materiale alla costituzione dell’Italia.