Da oltre 2 anni vessava la sua vittima con messaggi anonimi, minacce, offese e pressioni psicologiche. Una vera e propria persecuzione per una donna che esasperata si è rivolta alla polizia. Creando un account internet con false generalità, l’ignoto stalker aveva addirittura inviato missive minacciose e offensive anche ai familiari della vittima, ai suoi collaboratori e addirittura al titolare della ditta dove lavorava e dalla quale era stata costretta a dimettersi dopo mesi di paure e sofferenze.
La persona responsabile di tali azioni era anche arrivata a predisporre alcune lettere con apposta la firma scannerizzata da un documento originale della parte lesa. A porre fine alla vicenda ci hanno pensato gli investigatori del Commissariato di Rifredi diretto dal Dr. Massimo Buggea che con la preziosa collaborazione dei tecnici della Polizia Postale delle Comunicazioni hanno individuato dapprima il luogo da dove, seppur con false generalità, la persona responsabile di quelle azioni aveva inviato le mail.
I successivi accertamenti su alcuni transiti telepass, sui movimenti della vittima, nonché l’analisi delle firme scannerizzate e apposte sulle missive, hanno fornito importanti riscontri e fatto ricondurre tutti gli elementi indiziari ad un'unica indagata, che altri non era che una collega di lavoro della donna perseguitata. La perquisizione delegata dal pm titolare dell’inchiesta, Dr. Sandro Cutrignelli, effettuata sia sul posto di lavoro della stalker che nella sua abitazione, ha fornito le necessarie conferme, portando anche al sequestro di appunti, manoscritti delle mail recapitate, del PC utililizzato, oltre al documento con la firma originale della vittima e di uno scanner.
“Stalking e sostituzione di persona” i reati contestati alla donna denunciata dalla polizia.