Presentato per la prima volta alla Mostra del cinema di Venezia, All’armi siam fascisti! fu congelato poi dalla censura, soprattutto perché mostrava in modo incontrovertibile la connivenza tra la Chiesa e il fascismo, arrivando nelle sale solo nella primavera del 1962, suscitando incidenti in numerose città, ma diventando – al contempo – campione d’incassi a dimostrazione che l’interesse suscitato da questa pellicola dichiaratamente “antifascista” – che evidentemente toccava un nervo ancora scoperto della società italiana – fu subito altissimo.
La ricostruzione di ciò che era stato il fascismo dalle origini fino alla sua caduta, con una coda non meno rilevante che documentava l’attualità, utilizzando solo materiali di repertorio unificati dal commento spesso sarcastico di Franco Fortini, ruotava non solo intorno all’interrogativo su cosa era stato effettivamente il fascismo, ma soprattutto poneva un quesito scottante: esiste ancora il fascismo? All’armi siam fascisti! è un film ancora oggi, purtroppo, di estrema attualità ed è per questa ragione che Minerva/Rarovideo ha deciso di rieditarlo, corredandolo di numerosi apparati critici che inquadrano meglio storicamente quest’opera, che resta forse la più importante nel suo genere nel panorama del cinema italiano.
Questo famoso film di montaggio, che ricostruisce attraverso numerosi filmati d’archivio allora inediti cosa è stato il fascismo, viene riproposto al pubblico in un prezioso cofanetto, corredato da un booklet di 65 pagine e da numerosi extra.