A chi ha più di 35 anni Francesco Nuti evoca belle emozioni. Tutti abbiamo riso con Caruso Pascoski e Willy Signori, tutti rimpiangiamo l’oscurità delle sue sale da biliardo. La rimpiangiamo anche perché, qualche anno fa, Nuti, in seguito a una crisi personale e professionale, è stato inghiottito dal male oscuro e ha avuto un grave incidente domestico. Oggi, però, sta risalendo la china e, con mente lucidissima e acuta, ha sentito l’esigenza di ricostruire la propria vita, dalla Toscana agreste e mattacchiona che tanto ha dato alla comicità italiana al mondo rutilante del suo cinema anni ’80 e ’90, fatto di belle donne e record al botteghino, ma anche di gelosie e delusioni che poi lo hanno trascinato nel baratro.
Con una schiettezza sorprendente, Nuti svela in questo diario autentico e commovente momenti esilaranti e momenti bui della propria esistenza, spiegando come la discesa negli inferi, dopo il paradiso del successo, lo abbia trasformato in filosofo illuminato e sensibile. E gli abbia ridato la voglia di scrivere questo libro e tanti nuovi film.