FIRENZE - E' morto ieri a Firenze Don Enzo Mazzi, il sacerdote rimosso dalla sua parrocchia dell'Isolotto dal card. Ermenegildo Florit. Aveva 84 anni. Parroco del popolare quartiere dell'Isolotto dal 1954. E' stato uno degli animatori del cattolicesimo di base, protagonista di un clamoroso scontro con l'allora arcivescovo di Firenze in pieno '68, ma anche per l'impegno etico e sociale nella sua comunità. Fu il primo e forse più famoso atto di ribellione all'interno della Chiesa.
Ha scelto di essere cremato, il sacerdote-simbolo del dissenso cattolico. "L'importante e' che la morte di don Mazzi - ha detto il successore di Don Mazzi, Don Piero Sabatini - non renda piu' acute e profonde quelle ferite''. Cordoglio è stato espresso anche dal mondo politico. "Don Enzo Mazzi è stato e resterà il simbolo di un'epoca, di una trasformazione profonda che ha coinvolto la nostra società e che ha visto in lui una delle più rilevanti avanguardie", così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha espresso la propria amarezza per la notizia della scompara di Don Enzo Mazzi, parroco dell'Isolotto a Firenze rimosso da questo incarico nel 1968 dopo un lungo braccio di ferro con le gerarchie ecclesiastiche.
"E' stato un uomo coraggioso ed un sacerdote di grandissima personalità e di profondo spirito critico - ha continuato Rossi - nemico delle ingiustizie sociali e attento ai più deboli. Un esempio per tutti, cattolici e non. Per questo la sua morte addolora e spinge ad una riflessione. Voglio sperare che la sua eredità morale prosegua nella Comunità dell'Isolotto da lui fondata a Firenze e possa continuare a scuotere la morale della nostra società. Le mie condoglianze alla famiglia ed alla sua Comunità". "Con don Enzo Mazzi se ne va una figura fortemente legata alla città ed in particolare al quartiere dell'Isolotto, dove il suo impegno si è protratto sino agli ultimi giorni".
Lo afferma il sindaco Matteo Renzi, alla notizia della scomparsa, ieri sera, del sacerdote. "Ai familiari e alla sua comunità - aggiunge Renzi - vanno le nostre sentite condoglianze". "Esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di don Enzo Mazzi -afferma anche la Senatrice Vittoria Franco- protagonista della societá fiorentina. Prete scomodo perché aveva il coraggio delle sue idee anche all'interno della Chiesa, ha saputo lottare per la giustizia e l'uguaglianza, sempre vicino alla gente anche in momenti difficili.
Con lui perdiamo uno degli ultimi sacerdoti "eretici" che hanno fatto la storia di Firenze e del cristianesimo di base". “Se ne va un grande uomo a cui va il nostro rispetto per la sua scelta di stare sempre e comunque dalla parte dei più deboli, la sua critica al potere, la sua intelligenza”. Con queste parole Francesca Chiavacci, presidente dell'Arci di Firenze, saluta Enzo Mazzi. “Anche per l'Arci e per l'intero movimento associativo dei Circoli e delle Casa del Popolo - prosegue Francesca Chiavacci - la scomparsa di Enzo Mazzi rappresenta una grande perdita”.
“Ne sentiremo molto la mancanza, perchè – aggiunge la presidente dell'Arci - perdiamo una voce che si è sempre spesa per la pace, per l'affermazione dei valori della solidarietà e della giustizia sociale”. “Esprimendo la nostra vicinanza alla Comunità di Base dell'Isolotto, siamo convinti – conclude Chiavacci - che la sua figura, il suo modo di stare e vedere il mondo non saranno dimenticati”.