"Nella nuova bozza della legge di Stabilità, i fondi in eccedenza derivanti dall'asta delle frequenze hanno cambiato destinatario: circa 800 milioni di euro, che dovevano essere assegnati al Ministero dello Sviluppo Economico per migliorare la diffusione della banda larga, passeranno invece al Ministero dell'Economia e verranno destinati a capitoli di spesa differenti. Svanisce così il progetto del Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, che prevedeva di assegnare quei soldi ad un piano nazionale a banda larghissima (fibra ottica nelle case), che avrebbe portato Internet super veloce su tutti i territori entro i prossimi dieci anni.
Inoltre, quegli 800 milioni di euro sarebbero stati destinati oltre che alla banda ultralarga, alle telecomunicazioni, alla digitalizzazione dei distretti industriali, o ad altri progetti su scala nazionale". “In un periodo di difficoltà come questo – ha commentato il Presidente di UNCEM Toscana e Coordinatore della Rete Telematica Regionale Oreste Giurlani – è incredibile che lo Stato tolga finanziamenti preziosi che sarebbero dovuti andare all’innovazione. I cittadini e i Comuni stanno già affrontando grossi disagi, per il prossimo passaggio al digitale terrestre e a causa della mancanza di copertura della banda larga specialmente nei territori montani e in quelli isolati.
E’ inaccettabile che vi siano ancora in Italia molte persone che non hanno Internet: come si può pensare di promuovere lo sviluppo economico delle aziende, l’innovazione ed il lavoro delle pubbliche amministrazioni locali, come la lotta all’evasione fiscale, se invece di andare avanti con la copertura della banda larga si fanno passi indietro nel settore delle telecomunicazioni?” “Il governo – ha proseguito Giurlani - invece di procedere all’eliminazione del “digital divide”, rinuncia ad investimenti strategici: mi chiedo di questo passo dove andremo a finire.
Da parte nostra continueremo però a chiedere al governo di non retrocedere e di continuare ad impegnarsi nel processo di innovazione tecnologica che risulta, soprattutto nelle aree più disagiate, indispensabile”.