Firenze – “La commissione rivolge un invito forte alla Giunta regionale ed alla direzione dell’Azienda sanitaria di Firenze perché in tempi brevi, lavorando in modo sinergico, formulino una proposta che consenta alla casa di cura Poggio Sereno, se esiste la disponibilità della proprietà, a proseguire la propria attività fino alla fine dell’anno, in attesa che vengano espletate le procedure di gara per l’affidamento dei servizi per tutte le case di cura private dell’area fiorentina”.Con queste parole il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, Marco Remaschi (Pd), ha concluso una lunga audizione con le organizzazioni sindacali, la direzione amministrativa e sanitaria dell’Azienda sanitaria di Firenze e la Giunta regionale sulla difficile situazione della casa di cura di Fiesole (Fi), che ha deciso di cessare la propria attività il prossimo 30 settembre.
Poggio Sereno opera in convenzione con il servizio sanitario ed è specializzata nei disturbi neuropsichiatrici e nella lungodegenza. Garantisce sessanta posti letto e impiega trentaquattro dipendenti.La Regione Toscana sta portando a termine la concertazione con le associazioni della sanità privata, che consentirà con il nuovo anno di far partire i contratti pluriennali su area vasta, con modalità omogenee su tutto il territorio regionale. Per questo ha prorogato tutte le convenzioni fino a dicembre, compresa quella per Poggio Sereno. La proposta conclusiva del presidente Remaschi punta a delineare un “percorso di accompagnamento” per permettere alla casa di cura di continuare nella propria attività, che potrebbe poi trovare una collocazione nella nuova programmazione dell’azienda sanitaria fiorentina.Nel corso dell’audizione, le organizzazioni sindacali hanno sottolineato la necessità di salvaguardare i posti di lavoro e le prestazioni sanitarie di qualità fornite dalla struttura, superando definitivamente il regime di proroga delle convenzioni, che dura dal 2007.Molti gli aspetti rilevati dai consiglieri che compongono la commissione.
Secondo Marco Carraresi (Udc) la vicenda dimostra come in sanità non possa essere utilizzato “il principio del massimo sconto nella gare”, perché poi “gli imprenditori o non ce la fanno o diminuiscono la qualità delle prestazioni”. Gian Luca Lazzeri (Lega Nord Toscana) ha espresso preoccupazione sul “quadro di incomunicabilità” emerso tra direzione aziendale, Giunta regionale e proprietà della struttura, mentre il vicepresidente della commissione Stefano Mugnai (PdL) ha sottolineato le responsabilità della Regione Toscana.
“Senza una programmazione seria, gli imprenditori non possono fare investimenti – ha osservato – Nonostante questo i servizi offerti da Poggio Sereno sono rimasti qualitativamente buoni”. “La commissione sta svolgendo un ruolo che non le spetterebbe – ha invece osservato Rosanna Pugnalini (Pd) – ma se può essere utile per uscire dalle difficoltà va bene così”. Il problema del personale è stato invece al centro dell’intervento di Pieraldo Ciucchi (gruppo Misto). “E’ necessario – ha osservato - individuare gli strumenti per permettere, in caso di necessità, l’assorbimento del personale della sanità privata nella sanità pubblica”.
Per Monica Sgherri (Fed-Sin/Verdi) a causa del regime delle proroghe, la Regione Toscana “non ha tutte le carte in regola”.