La sera dell'8 settembre 2011, nell'auditorium dell'Istituto Stensen, si è tenuta una assemblea pubblica dei protagonisti del ricorso legale promosso da circa 150 cittadini per difendere le proprie abitazioni e la propria salute. Sono stati illustrati i motivi per cui il giudice ha rigettato il ricorso. Perché il giudice ha ritenuto che l'oggetto della questione fosse di competenza del TAR. L'assemblea ha deciso di fare “reclamo” perché sia riconsiderata questa decisione, visto che la realizzazione del sottoattraversamento TAV colpirebbe i singoli cittadini nei loro interessi e nella loro salute.
Resterebbe comunque aperta l'intenzione di proseguire in un successivo ricorso al Tribunale Amministrativo. I ricorrenti che non erano presenti all'assemblea potranno comunque dare il proprio assenso alla prosecuzione dell'azione nei prossimi giorni presso lo studio legale dell'avvocato Alfonso Bonafede. I cittadini non sono rimasti per niente scoraggiati dalla sentenza del Tribunale che ha rigettato il loro ricorso, ma hanno dichiarato convintamente di voler continuare la loro battaglia. I simpatizzanti presenti, ritenendo che la lotta contro i tunnel sia una questione che interessa tutti, si sono detti disposti a contribuire ad eventuali altre spese legali che si presentassero in futuro. E' stato stigmatizzato in molti interventi la situazione paradossale, in questo momento di grave crisi economica, in cui si tagliano pesantemente le spese pubbliche, ma non si accenna a ripensare le grandi opere inutili come quella che riguarda Firenze. E' stata fatta notare la schizofrenia del mondo politico toscano, in particolare le dichiarazioni del Presidente della Regione Enrico Rossi hanno suscitato perplessità visto che ha riconosciuto come i previsti tagli ai bilanci degli enti locali mettano a rischio la sopravvivenza del trasporto pubblico locale.
Ma una delle ragioni per cui si sostiene la realizzazione di questi tunnel è che si “libererebbero i binari di superficie per il trasporto regionale”. "Mentre i treni AV passano senza problemi da Firenze - spiegano i No Tav - mentre in Toscana e in particolare a Firenze il trasporto dei pendolari sta collassando, il buon senso dovrebbe piuttosto dirottare le risorse finanziarie residue verso un servizio indispensabile come quello che garantisce ogni giorno la mobilità per centinaia di migliaia di cittadini.
Nell'assemblea ci si è chiesti se davvero il buon senso sopravvive nei centri di potere locale e nazionale".