Si sta ampliando l’incendio scoppiato alle 12.30 nel bosco in località “Montemercole” nel comune di Anghiari (Ar). Poco fa sono state fatte evacuare 40 persone che abitano nella comunità agricola religiosa di Montemercole che era minacciata dalle fiamme alimentate dal forte vento. Ai due elicotteri regionali prontamente intervenuti sul posto se ne sono aggiunti un terzo regionale e due nazionali. Le squadre degli uomini della Comunità montana Valtiberina insieme a quelle dei Vigili del Fuoco sono impegnati su un fronte di fuoco che al momento è di 800 metri. E’ stata una notte di fuoco quella appena trascorsa in molte zone della Toscana occidentale e nord occidentale.
L’incendio più consistente è quello che ha devastato 90 ettari in località Torcigliano, nel comune di Camaiore. Le fiamme si sono sprigionate nel tardo pomeriggio di ieri (alle 19,22 l’allarme alla sala operativa della Regione Toscana) e hanno distrutto 65 ettari di bosco e 25 di pascolo, richiedendo un impegno in forze di uomini e mezzi aerei e terrestri. La situazione è migliorata dalle prime ore del mattino e sta continuano a migliorare. Ancora stanno operando in zona 1 canadair e 6 elicotteri, due dei quali regionali.
Un altro incendio, sempre nel comune di Camaiore, (La Culla) ha distrutto 4 ettari di bosco composto da pini e lecci. E’ in fase di spegnimento anche l’incendio che, sempre ieri pomeriggio, si è sviluppato in località Stadano, nel comune di Aulla. Sono andati distrutti 30 ettari di bosco ed è stato necessario l’intervento di 1 canadair e di 2 elicotteri regionali. Il vasto incendio ha causato la momentanea evacuazione di circa 100 persone dalla frazione di Stadano. Sul posto sono intervenuti personale e mezzi dei vigili del fuoco provenienti dai Comandi di Pisa e Lucca.
Altri incendi, attualmente in fase di bonifica si sono sviluppati in provincia di Pistoia. A Marliana le fiamme sono partite nella notte e hanno distrutto 5 ettari di bosco. A Massa e Cozzile, dove si è riusciti a limitare i danni ad 1 ettaro, le fiamme ereano partite in serata. A Piteglio è proseguito il lavoro per domare l’incendio sviluppatosi mercoledì, con l’impegno di 9 squadre. Circa 200 persone, oltre i mezzi aerei, sono state impegnate, complessivamente, da terra in molte squadre (composte da volontari, operai delle Comunità Montane ed Unioni dei Comuni e dei Comuni stessi e tecnici degli stessi enti), che si sono alternate per fronteggiare il fuoco e spegnere le fiamme che in alcuni casi erano alimentate da più giorni.
Tutti gli incendi hanno avuto come comune denominatore il loro sviluppo nel tardo pomeriggio- sera e sono stati alimentati dalla forte calura della giornata e dal vento. Stava per diventare uno dei molti disastri che in questo torrido agosto stanno devastando le foreste italiane, ma questa volta l’attacco sarebbe arrivato al cuore del Parco Nazionale, nelle meravigliose foreste intorno a Camaldoli. Invece, grazie al pronto allarme lanciato dal coordinatore dei volontari del Parco Nazionale, che in questi giorni svolgono servizio a Montanino, il Corpo Forestale dello Stato e la Comunità Montana del Casentino sono riusciti ad intervenire appena in tempo.
L’incendio, appiccato probabilmente da uno scellerato piromane, stava infatti divampando nella pineta e, se non fosse stato prontamente domato, avrebbe coinvolto le alte chiome degli alberi diventando incontrollabile. Il Presidente ed il Direttore del Parco hanno prontamente ringraziato i volontari e gli enti intervenuti con alta professionalità e mezzi adeguati. “In questo momento di attacco indiscriminato agli enti pubblici – sostengono con orgoglio all’Ente Parco - senza distinzione tra quelli virtuosi e quelli mal gestiti, è importante rimarcare che vi sono interi settori della pubblica amministrazione che garantiscono ogni giorno, con il loro lavoro, la tutela dei beni pubblici loro affidati, come in questo caso le foreste del Parco ed il paesaggio di rilevanza internazionale” .” Per garantire che si possa continuare a svolgere questo servizio – proseguono i responsabili del Parco - è necessario che il governo sappia discernere tra settori in cui è possibile risparmiare e quelli invece che non possono essere indiscriminatamente tagliati; altrimenti, proprio nell’anno internazionale delle foreste, l’Italia rischia di emergere per il triste primato dello smantellamento del sistema nazionale di conservazione della natura.