FIRENZE- Una lettera contenente proiettili è stata inviata a Giorgio Pacini, presidente della sezione di Gavinana dell'Anpi e rappresentante nel comitato provinciale dell'associazione degli ex partigiani. L'ex caposquadra partigiano della Sap della Prima Zona e oggi membro dell’Anpi, che si è visto recapitare a casa una busta contenente due proiettili e, sempre sulla stessa busta, una scritta inneggiante ai franchi tiratori. L’11 agosto scorso Pacini era intervenuto alla cerimonia della Liberazione di Firenze che si è svolta a Palazzo Vecchio. “Un atto vile da condannare con forza”.
Lo afferma il sindaco Matteo Renzi, appresa la notizia “Certi gesti - aggiunge il sindaco - offendono la dignità di tutta la città. A Pacini la vicinanza mia personale, dell’amministrazione e di Firenze”. "Un gesto spregevole che merita la condanna assoluta. Esprimo tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza a Giorgio Pacini, uno di quegli uomini verso i quali tutti noi abbiamo un debito di riconoscenza". Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi interviene così "Il verificarsi di atti deplorevoli come quello subito da Pacini - prosegue Rossi - ci fa capire la forza della memoria che è una questione politica di primaria importanza.
Anche per questo motivo dobbiamo fare di tutto per coltivarla e far sì che i valori dalla Resistenza e dell'Antifascismo rimangano vivi, attuali e dunque celebrati. Abolire festività come il 25 aprile sarebbe un colpo durissimo alla memoria, un'offesa nei confronti di chi ha combattuto e pagato duramente per la Liberazione del nostro Paese e ci ha regalato la Costituzione, documento figlio della Resistenza". “Chi prova a riesumare le nefandezze del nazifascismo, in realtà vuol nascondere i disastri del presente” commenta così Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze “Non credo – afferma Barducci esprimendo solidarietà a Pacini e all’Anpi fiorentina - che un paio di proiettili spediti in una busta possano bastare per intimorire ‘un uomo di pace che ha combattuto due guerre’ come si definisce Giorgio Pacini, ma questo è un gesto che deve mettere in allerta tutta la società civile, soprattutto quanti hanno a cuore la democrazia”.
“Nei momenti di profonda crisi, non solo economica, c’è sempre chi ha interesse ad alimentare la tensione – aggiunge il Presidente della Provincia di Firenze - E siccome la madre degli imbecilli è sempre incinta, è fin troppo facile trovare qualcuno che si presta a compiere questo tipo di azioni demenziali”. Dopo le provocatorie celebrazioni dell'11 agosto ai cecchini fascisti sepolti al cimitero di Trespiano, alcuni giornalisti si sono rivolti a Casaggì per chiedere che fossero rilasciate dichiarazioni e commenti in merito alle minacce: "Vogliamo essere chiari e netti -rispondono da Casaggì- condanniamo senza mezzi termini il gesto, che è vile, anonimo e profondamente stupido.
Può avere un solo scopo, quello di agitare acque fin troppo agitate. Chi fa politica ogni giorno, aldilà delle sigle o dei partiti nei quali si riconosce, non può avere niente a che vedere con questo genere di fatti, che solitamente hanno il solo scopo di innalzare il livello della tensione. Noialtri, con la tensione e con l'odio, non vogliamo aver nulla a che fare".