Firenze, 11 agosto 2011- La notizia ufficiale è l'assunzione di 2.639 precari della scuola inseriti nelle graduatorie toscane. “Quasi 2.700 assunzioni nel mondo della scuola toscana, tra corpo docente e personale ausiliari. Fioroni ha promesso, la Gelmini assume. La differenza tra il Governo Prodi e il Governo Berlusconi sta tutta qui: c’è chi perde tempo in chiacchiere e chi invece agisce nell’interesse supremo dei cittadini. Dove sono adesso le cassandre che presagivano un futuro nero per il mondo della scuola in Italia e in Toscana? Dove sono i docenti e gli studenti politicizzati sempre pronti a scendere in piazza per protestare contro il Ministro Gelmini?” E questo è il commento delconsigliere regionale del PdL Tommaso Villa.
“Nonostante le feroci contestazioni, la delicata congiuntura economica e le storiche anomalie del mondo della formazione, il Governo ha saputo tener ferma la barra riuscendo a conciliare il necessario turn over della classe docente con le esigenze di bilancio. Un successo per il Governo Berlusconi, un bene per le scuole e le famiglie toscane, e una lezione per tutti coloro che negli ultimi anni non hanno perso occasione per spargere veleno contro l’Esecutivo in generale e il ministro Gelmini in particolare.
Confidiamo – conclude Villa - che il segnale mandato metta a tacere le polemiche strumentali di certi sindacati, ma purtroppo temiamo che da settembre i ‘professori della protesta’ ricominceranno a protestare con il solo obiettivo di ricordare al mondo e a loro stessi della loro esistenza”. “Che cosa resterà della scuola pubblica italiana? Purtroppo soltanto macerie -domanda e risponde Marco Manneschi, Vicecapogruppo IDV in Consiglio regionale- Il centrodestra non è ancora soddisfatto dello smantellamento operato sinora (insostenibile affollamento delle classi, con rischi per la sicurezza degli alunni e danni sul rendimento scolastico; pesanti tagli agli organici operati dalla Ministra Gelmini e dichiarati illegittimi dal Consiglio di Stato; tagli agli enti locali che non hanno risorse per mantenere il patrimonio scolastico); il PDL presenta alla Camera un disegno di legge che, di fatto, prevede la privatizzazione del sostegno nella scuola statale.
La proposta di legge reca un titolo che è tutto un programma, sapendo da chi proviene: “Disposizioni per favorire il sostegno di alunni con disabilità”; la stessa autorizza i dirigenti degli istituti scolastici a definire progetti, con la collaborazione di soggetti privati, per il sostegno di alunni con disabilità, anche ai fini dell’elaborazione e dell’attuazione dei piani educativi individualizzati, nonché delle misure educative e didattiche di supporto. Ovviamente il tutto senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Chi pagherà dunque il personale reclutato dai privati, per altro con modalità ancora non definite? C’è da scommettere che il conto verrà presentato alle famiglie degli stessi studenti! Nulla si dice inoltre sui percorsi formativi del personale che andrà a sostituire gli insegnanti di sostegno, figure professionali – quest’ultime – altamente specializzate e reclutate con procedure concorsuali statali. Si consegna così una funzione primaria della scuola pubblica alla gestione dei privati e si penalizzano, ancora una volta, gli studenti e le famiglie più deboli.
Il diritto all’integrazione e all’inclusione, garantito dalla nostra Costituzione, è calpestato dal Governo: già con la legge 170/2010, infatti, è stata negata agli studenti affetti da dislessia e altri disturbi specifici di apprendimento la possibilità di essere affiancati da un insegnante di sostegno. Fra tutti i risparmi questo si presenta come fra i più odiosi, perché colpisce chi non può difendersi, ispirandosi evidentemente al “pensiero Tremonti”, per cui i disabili sarebbero “parassiti” sociali.
Chiediamo alla Regione Toscana, che già ingenti risorse ha impegnato a sostegno della scuola pubblica, di contrastare con forza queste scelte sciagurate. L’Integrazione non può essere privatizzata”.