Lo scorso 25 luglio è stato catturato in Svizzera un trafficante internazionale di droga. Si tratta di un cittadino italiano di 49 anni. Un volto già noto agli inquirenti almeno dalla scorsa estate quando il 15 giugno 2010 all’aeroporto di Malpensa al suo rientro dalle Filippine finì per la prima volta in manette dopo essere stato pizzicato con mezzo chilo del cosiddetto “shaboo”. Conosciuta anche con il nome "ice", questa droga sintetica è arrivata in Italia con le comunità Filippine, diffondendosi poi rapidamente anche nei mercati locali.
Un grammo di questo fortissimo stimolante dai devastanti effetti collaterali per il sistema nervoso, può essere assunto dalle 10 alle 25 volte e con un solo grammo (il cui prezzo sul mercato al dettaglio oggi può sfiorare i 1000 euro a grammo). Dal sud-est asiatico l’uomo esportava infatti il micidiale stupefacente che poi immetteva nei mercati Italiani e Svizzeri. Gli ingenti guadagni di denaro venivano infine depositati su conti aperti nel Paese Elvetico. Il giorno dopo la sua cattura, ritenuto responsabile di altri analoghi traffici di droga, gli era stata notificata a Sollicciano (dove si trovava detenuto) un’altra Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal Tribunale di Firenze su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica titolare delle indagini, Luigi Bocciolini.
Recentemente sottoposto alla misura restrittiva del Divieto di Espatrio (con contestuale ritiro del passaporto) ed obbligo di firma presso l’Ufficio di Polizia nel comune di residenza della provincia di Brescia, violando tali obblighi il trafficante si era rifugiato in Svizzera. Al momento del suo arresto gli investigatori lo hanno sorpreso in una banca di Lugano dove stava prelevando 1.000.000 di Franchi Svizzeri (poco meno di 1.000.000 di euro) dal suo conto corrente; somma con la quale, insieme a diversi documenti falsi rinvenuti e sequestrati, avrebbe definitivamente lasciato il territorio europeo per darsi alla latitanza.
La Polizia del Canton Ticino, i Servizi di Polizia che si occupano dei Reati Finanziari e la Polizia Antidroga Elvetica, in stretta collaborazione con personale della VI Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Firenze (che aveva condotto le indagini in Italia), hanno provveduto a fornire tutti gli elementi necessari all’Autorità Giudiziaria d’oltralpi che ha decretato l’arresto del nostro connazionale per riciclaggio di denaro provento dell’attività di spaccio di droga.
L’operazione avvenuta sul territorio svizzero è stato il frutto di una eccellente cooperazione internazionale tra la polizia italiana e quella svizzera. Proprio in Svizzera l’arrestato aveva già posto le basi per avviare la macchina del riciclaggio di denaro, investendo in numerose attività commerciali tra le quali un centro di estetica, una gelateria, oltre ad un impianto industriale adibito alla produzione ed al confezionamento di derivati della carne che avrebbe dovuto importare dall’Argentina.