Una valutazione di impatto sanitario (Vis) sul quadrante geografico della piana fiorentina relativa all’ipotesi di potenziamento dello scalo aeroportuale A. Vespucci. E’ quanto richiedono in una lettera, inviata oggi al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, i presidenti delle Province di Firenze e Prato e i sindaci dei Comuni di Campi Bisenzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano, Prato, Sesto Fiorentino e Signa. Il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci.
Il Presidente della Provincia di Prato, Lamberto Nazzareno Gestri. Il Sindaco del Comune di Campi Bisenzio Adriano Chini. Il Sindaco del Comune di Calenzano Alessio Biagioli. Il Sindaco del Comune di Carmignano Doriano Cirri. Il Vice Sindaco del Comune di Poggio a Caiano Antonio Marra. Il Sindaco del Comune di Prato Roberto Cenni. Il Sindaco del Comune di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi. Il Sindaco del Comune di Signa Alberto Cristianini. Nel documento si ritiene che la “Vis debba fungere da riferimento per i decisori coinvolti a tutti i livelli, da stimolo a considerare e a tenere nel debito conto ogni effetto sulla salute che le loro determinazioni possono avere.
La Vis che siamo a richiedere- prosegue il testo- deve fornire informazioni che consentano a chi deve pianificare questi interventi di adottare tutte quelle misure che tendano a incrementare gli effetti positivi di un progetto e nello stesso tempo ridurre o eliminare gli impatti negativi associati, supponendo quindi che la valutazione debba essere elaborata prima che l’intervento venga implementato. Quella che siamo a richiedere - continuano i sottoscrittori della lettera - è quindi una Vis “prospettica”nel quadrante della piana fiorentina e nel quadrante pratese”.
Gentile Presidente, una delle funzioni che come Amministratori svolgiamo è quella di autorità sanitaria locale in funzione della tutela della salute dei nostri cittadini. La salute è spesso percepita semplicemente come assenza di malattie o di disagio; l’Organizzazione Mondiale della Sanità tuttavia, la definisce come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale” e non la pura assenza di infermità. Questa definizione suggerisce che la salute, nel senso più generale, sia un concetto positivo al quale contribuiscono a vari livelli e in diversa misura i governi, le comunità, le imprese e gli individui.
Nel determinare lo stato di salute di una popolazione dunque, concorrono a vario titolo l’ambiente, il lavoro, l’educazione, il sistema dei trasporti, condizione e localizzazione delle abitazioni,̀ e così via. Non a caso questi fattori vengono spesso identificati come “determinanti” dello stato di salute. Nel 1999 il Congresso di Göteborg ha redatto quella che può essere adottata come definizione ufficiale di stima dell'impatto sanitario: una combinazione di procedure, metodi e strumenti tramite i quali una politica, un programma o un progetto possono essere giudicati sotto il profilo dei loro potenziali effetti sulla salute della popolazione e della loro distribuzione nell’ambito della stessa popolazione.Con la presente siamo pertanto a richiedere, per i territori che abbiamo il privilegio di amministrare, una valutazione di impatto sanitario (VIS) relativo all’ipotesi di potenziamento dello scalo aeroportuale A.
Vespucci. Riteniamo che la VIS debba fungere da riferimento per i decisori coinvolti a tutti i livelli, e allo stesso tempo, da stimolo a considerare e a tenere nel debito conto ogni effetto sulla salute che le loro determinazioni possono avere. Specificatamente, la VIS che siamo a richiedere deve fornire informazioni che consentano a chi deve pianificare questi interventi di adottare tutte quelle misure che tendano ad incrementare gli effetti positivi di un progetto o programma e nello stesso tempo di ridurre o eliminare gli impatti negativi associati.
Se si accetta questo assunto si suppone implicitamente che la VIS debba essere elaborata prima che l’intervento venga implementato. Quella che andiamo a chiedere Gentile Presidente è quindi una “VIS prospettica” nel quadrante della piana fiorentina e nel quadrante pratese che fa riferimento al territorio della piana: una VIS non è un processo univoco e perfettamente codificato ma va adattato al singolo contesto nel quale viene applicato e in modo particolare andrà fatto in questo caso vista la complessità dell’area in oggetto.E’ necessario prima di tutto individuare l’’estensione dell'area interessata dai possibili impatti.
Lo scopo è duplice: - individuare eventuali aree protette o sensibili ai cambiamenti ambientali che possono derivare dall'intervento;- definire il numero di persone e le categorie della popolazione coinvolta (sia popolazione residente che popolazione di lavoratori) dall’impatto dell’intervento. Individuare l’area geografica è di estrema importanza anche per la scelta di alcuni strumenti di indagine che verranno utilizzati nella successiva fase di stima e la stessa scelta del modello sarà fatta in base all’estensione dell'area (scala locale o mesoscala).
Riteniamo inoltre che vengano analizzati e raccolti in primo luogo dati sia relativi a ospedalizzazione che alla mortalità della popolazione in modo da poter stimare gli effetti effetto non solo a lungo termine ma sopratutto a breve termine. L’utilizzo dei risultati di serie storiche epidemiologiche per la valutazione di impatto sanitario dell’inquinamento atmosferico è estremamente controversa (WHO, 2000; Kunzli et. Al, 2000): si verifica infatti frequentemente una sottostima dell’impatto, sia in termini di numero di casi attribuibili, sia in termini di anni di vita persi.
Quindi è necessario interpretare in modo corretto i risultati della valutazione di impatto basata sulle stime di effetto non solo a lungo termine ma sopratutto a breve termine. Oltre a ciò chiediamo che vengano presi in esami anche gli effetti del rumore e delle vibrazioni sulla popolazione esposta (sia residenti che lavoratori) in termini di impatto sulla salute e sui processi di apprendimento della popolazione in età scolare. Chiediamo inoltre che oltre alle agenzie regionali sia inserita nella redazione della VIS un istituto terzo extra-regionale, capofila a livello nazionale in campo epidemiologico da individuare di concerto con i Sindaci e i Presidenti delle Province e dei territori interessati.