Prato - Centocinquanta ambulanze di oltre cento associazioni tra Pubbliche Assistenze e Misericordie hanno messo in atto un presidio in piazza del Duomo a Prato. E’ successo questa mattina a partire dalle 11, quando i volontari sono ‘scesi in piazza’ per ribadire che il modello solidaristico del volontariato nella nostra regione non deve essere messo in discussione. Il ‘caso’ Prato nasce dalla decisione della Asl 4 di affidare ai privati con gara d’appalto il servizio di consegna di farmaci e presidi sanitari.
Un servizio prima svolto dal volontariato, che ha ricevuto la notizia della cessazione dell’attività, praticamente a cose fatte. Un atteggiamento che rappresenta un vero e proprio affronto ad anni di impegno delle associazioni sul territorio per i bisognosi, ma anche un ‘invito’ per altre aziende sanitarie a non considerare più Pubbliche Assistenze e Misericordie come un interlocutore naturale per i servizi sociali. Per questo l’invito a manifestare è stato esteso a tutte le associazioni della Toscana, che affiancheranno le pratesi nell’iniziativa pubblica di denuncia e protesta che vedrà i mezzi (autoambulanze e pulmini del trasporto sociale) occupare la Piazza del Duomo.Una decisione, quella dell’Azienda sanitaria pratese che ha determinato una situazione davvero incomprensibile.
Secondo quanto sostenuto dalle associazioni di volontariato, la decisione della Asl, alla quale si è arrivati con procedure e forme inaccettabili, ha cancellato un rapporto positivamente costruito in anni di fattiva collaborazione, attraverso lo strumento giuridico della convenzione. «Abbiamo notizia – ha detto il vicepresidente di Anpas toscana, Attilio Farnesi – di analoghi orientamenti e comportamenti da parte di Asl e Società della Salute in altri territori della Toscana, che evidenziano una fondata preoccupazione per la tenuta dell’intero sistema di welfare.
Sembra prevalere, in alcuni settori della Pubblica Amministrazione, una sorta di interpretazione univoca e radicale circa le normative che disciplinano l’affidamento a terzi di pubblici servizi, secondo cui l’unica forma legittima sarebbe la gara d’appalto. Tale concezione non è vera. Lasciare, da parte dei Pubblici Amministratori, che simile accezione sia praticata e si divulghi, equivale ad una responsabilizzazione rispetto al ruolo di governo e all’obiettivo di consolidare un modello di alto valore sociale, riconosciuto da tutti ed in gran parte invidiato da altre realtà, fondato sulla forte partecipazione attiva del volontariato». «Se il volontariato è costretto a scendere in piazza vuol dire che davvero si è superato il limite – afferma il Presidente delle Misericordie toscane Alberto Corsinovi – non siamo qui a difendere pezzi di mercato, non ci interessa.
Il Mondo del volontariato è fatto di persone spesso semplici, di cittadini come tutti, animati da operosità e spirito di servizio. Raramente i nostri confratelli si pongono la domanda di quale sia il loro ruolo nella Sanità e credo non li sfiori il pensiero di come difenderlo e interpretarlo: ce l’hanno e basta. Ma ogni volta che la burocrazia della pubblica amministrazione utilizza le sole regole del mercato per smantellare un servizio alla persona svolto dal volontariato, si disperde un pezzo significativo del patrimonio di solidarietà, coesione sociale e protezione socio-sanitaria delle nostre comunità.
Un bene comune che nessuna gara pensa a misurare». Solidarietà alle associazioni pratesi è arrivata anche dal presidente di Anpas Toscana, Romano Manetti, che ha garantito il sostegno del movimento anche per gli sviluppi futuri della vertenza: «La conclusione inaspettata – ha detto Manetti – non spiegabile, né condivisibile, le modalità stesse adottate dalla Asl 4 nel significarla formalmente, sono indicatori concreti di una concezione dei rapporti con il volontariato inaccettabile e non motivata dalla lunga e qualificata collaborazione per lo sviluppo del welfare, quotidianamente costruito in una rete intensa di servizi, presidi, presenze, prossimità».