Tremila lavoratori, più di 1500 soci, e tanti servizi indispensabili (dalla raccolta rifiuti alla manutenzione aree verdi alle sanificazioni) svolti ogni giorno in 8 regioni italiane. Sono i numeri di Cooplat, una delle più grandi cooperative italiane impegnate nel facility management e nel settore dell'ecologia, che mercoledì 6 luglio a Siena presenterà il Bilancio economico 2010 davanti all'assemblea dei suoi delegati. Una scelta non casuale, quella della Città del Palio, dove la cooperativa opera da oltre quarant'anni, ha un forte radicamento sociale e svolge servizi importanti – ad esempio realizza la pulizia dei mezzi di Tiemme spa, l'azienda di trasporto pubblico della Toscana del sud.
All'evento del 6 luglio, che si svolgerà nel Palazzo del Rettorato a partire dalle 9.30, parteciperanno il sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, il presidente della Provincia Simone Bezzini, il presidente di Legacoop Toscana Stefano Bassi e quello di Legacoop Servizi Toscana Angelo Migliarini. Durante la mattinata sarà presentato il progetto di un “sondaggio” tra Comuni di medie dimensioni della Toscana sull'acquisto dei servizi di facility management. Ad illustrarlo saranno il segretario generale di Anci Toscana Alessandro Pesci, il docente di Economia e Gestione delle imprese all'Università di Firenze Simone Guercini e il presidente di Cooplat Fabrizio Frizzi.
Nata subito dopo la Seconda Guerra Mondiale dall'impegno di nove ex dipendenti di una ditta che puliva i treni alla stazione di Santa Maria Novella – un lavoro bruscamente interrotto dai bombardamenti che colpirono Firenze – Cooplat è la cooperativa a cui, dopo l'alluvione della città nel 1966, fu affidato il compito di restaurare i volumi custoditi alla Biblioteca Nazionale. E proprio da questa impresa l'azienda, che stava vivendo un momento molto difficile ed era vicina alla chiusura, riprese slancio.
Oggi ha sedi operative in 13 città italiane: oltre al capoluogo toscano, Cagliari, Grosseto, Livorno, Marghera (Venezia), Napoli, Piombino (Livorno), Pistoia, Roma, Siena, Siracusa, Torino e Verona. Nel 2010 ha raggiunto un volume di fatturato pari a 88.331.068 euro. Tra le caratteristiche di Cooplat, la forte presenza di lavoratori immigrati: su un totale di 3.000 addetti sono 427 gli stranieri, di cui 212 sono anche soci della cooperativa. Per questo alcuni mesi fa Cooplat ha commissionato una ricerca sui suoi lavoratori stranieri al Centro europeo di ricerche e studi sociali (Ceuriss).
Dallo studio emerge che il 77,8% degli immigrati che lavorano in cooperativa sentono “un senso di appartenenza all'Italia” e il 51% dichiara di sentirsi “ben integrato” nel nostro Paese. E il lavoro ha rappresentato e rappresenta per loro un fattore fondamentale di stabilità e integrazione: più importante del mestiere che fanno ogni giorno c'è soltanto la famiglia (il 68,9% si identifica per prima cosa nel nucleo familiare, il 45,9% con il lavoro).