"Il Palio di Siena si conferma nella sua media di piů di un cavallo morto all’anno - spiega l'associazione animalista LAV - Messi si č schiantato nella curva di San Martino, nella prova di stamane, “per un’errata traiettoria” come scrive il sito del Comune". La LAV chiede l’apertura immediata di un’indagine indipendente, terza, per accertare le possibili responsabilitŕ di chi ha fatto correre Messi e di chi ha causato la “errata traiettoria”, anche in riferimento all’articolo 544 bis del Codice penale che prevede la reclusione fino a due anni per uccisione di animale. La LAV ritiene che Siena debba sospendere la corsa per lutto, pur sapendo che non lo farŕ perché “la festa deve continuare” anche se macchiata del sangue di un’altra vittima innocente. "Risparmiateci, almeno, i pareri di chi č pagato dal Consorzio per la Tutela del Palio, gli sproloqui sugli “immediati soccorsi”, il vanto di chi si ritiene intoccabile come se fosse ancora una Repubblica autonoma" conclude la LAV. «Non si può prendere a pretesto un incidente dovuto alla fatalità per tentare di chiudere il Palio di Siena.
È altro il terreno di battaglia per il benessere degli animali». L’onorevole Luca Sani, membro della XIII commissione Agricoltura della Camera, interviene dopo l’incidente che nel corso di una prova del Palio di Siena ha provocato la morte di un cavallo. «L’incidente che questa mattina in piazza del Campo a Siena ha provocato la morte del cavallo della contrada della Chiocciola è stato una fatalità, ed è imbarazzante dover assistere all’ennesima levata di scudi polemica di chi tenta oramai da anni di far chiudere l’esperienza del Palio.
I cavalli che le contrade utilizzano per correre il palio di Siena sono senza dubbio fra gli animali più accuditi e curati nell’intero Paese, ed è nota l’attenzione che viene loro riservata.Purtroppo incidenti di questo tipo, per quanto spiacevoli, sono sempre possibili, ed è inutile prenderli a pretesto per giustificare la richiesta d’interruzione di una manifestazione storica come il Palio di Siena. Penso, infatti, che si giochi su tutt’altro terreno la partita fondamentale del benessere degli animali, a partire ad esempio dai controlli sulle condizioni degli allevamenti intensivi»