"Apprendiamo che la Provincia di Firenze, prosegue gli obbiettivi di protezione e inclusione dei rifugiati dalla guerra il Libia. La condivisione di tali obbiettivi nel segno dell’accoglienza, nel rispetto dei diritti umani è considerata prioritaria dal Gruppo di Rifondazione Comunista" così Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Infatti la notizia di altri sei rifugiati Libici che arriveranno ad Empoli in fuga dalla Libia non può che trovarci consenzienti. La Libia sconvolta dalla guerra e dai bombardamenti sempre più frequenti, con l’aumento di vittime civili lasciate sul terreno per “errore” dai missili sparati dai caccia della Nato - è di ieri la notizia che un missile Nato ha colpito Souk al-Jumaa, uno dei quartieri popolari della capitale, causando la morte di 9 civili, incluso due bambini, e il ferimento di altri 18- dovremo probabilmente incrementare, alla luce di questa situazione, i piani di accoglienza.
I sei rifugiati, la cui nazionalità è al momento sconosciuta “presumibilmente nord-africani che si trovavano in Libia per lavoro” arriveranno oggi nel piano di smistamento adottato dalla Provincia di Firenze. I sei rifugiati saranno alloggiati in un Bed&Breakfast nella zona dell’Empolese poiché, risulta dalla stampa “nelle altre strutture ricettive non c'è più posto”. Ribadendo che quanto sta accadendo in Libia, non è giustificabile e sempre di più si profila come un massacro unicamente determinato dal controllo del petrolio da parte degli Stati imperialisti e dalle multinazionali, gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire quale sia il piano di smistamento adottato dalla Provincia di Firenze; quali sono i numeri previsti dal suddetto piano, anche in funzione dell’aggravamento della situazione in Libia, e con quali criteri vengono scelti gli alloggi. Se infine sono previste pratiche di inserimento sociale delle donne e gli uomini rifugiati attraverso percorsi formativi e di inserimento sociale". «Prima di parlare, Allocca dovrebbe studiare un po’ di storia dei movimenti e partiti politici: il rito dell’ampolla della Lega Nord, infatti, si svolge a Venezia, non a Pontida».
Risponde, così, il capogruppo della Lega Nord Toscana, Antonio Gambetta Vianna, all’assessore al Welfare della Regione Toscana, Salvatore Allocca, che aveva attaccato la Lega intimando a Bossi di mettere un po’ d’acqua del Mediterraneo nell’ampollina di Pontida. «Allocca è un ignorante, nel senso etimologico del termine. Infatti – prosegue il numero uno del Carroccio in Regione –, non sa che il rito dell’ampolla si svolge in quel di Venezia la seconda settimana di settembre, e non sul sacro suolo di Pontida.
Prima di parlare, dovrebbe prima informarsi, almeno eviterebbe di fare figure cacine». Per Allocca, intervenuto a un’iniziativa a Pisa sulle politiche toscane in materia di immigrazione, gli inasprimenti dei Cie farebbero degli immigrati “le vittime sacrificali del centrodestra”. «L’assessore – controbatte Gambetta Vianna – fa di tutta l’erba un fascio. Infatti, criminalizza gli immigrati regolari mettendoli sullo stesso piano dei furbi e degli irregolari. Bene ha fatto il Governo a prevedere un inasprimento dei Cie e anch’io, come già fatto dal nostro segretario nazionale onorevole Claudio Morganti, rilancio la necessità di edificare quanto prima un Cie anche in Toscana». Critica anche la vicecapogruppo, Marina Staccioli, che risponde per le rime alle richieste avanzate da Allocca.
«Vuole dare il voto agli immigrati extracomunitari, anche a quelle persone che non vogliono integrarsi. Pensiamo a quegli uomini musulmani che, per pura discriminazione di genere, hanno imposto classi separate in alcune scuole di alfabetizzazione. Non possono avere gli stessi diritti se rifiutano i doveri e disprezzano la cultura del luogo nel quale sono ospiti. Su una cosa, però, concordo con l’assessore. È giusto far accedere gli immigrati irregolari alle prestazioni socio-sanitarie, perché sono persone, purché il Paese d’origine si faccia carico delle spese.
Non è giusto che a rimetterci e a pagare siano sempre i cittadini toscani e gli immigrati regolari». Staccioli, però, risponde anche a Issi Ademi, giornalista e membro della “Rete Albanesi in Toscana”. «Nei Carabinieri non lo so, ma nella Polizia di Stato c’è già personale con la pelle nera. Il requisito è la cittadinanza italiana, così come per l’accesso al pubblico impiego. Non stia a perdere troppo tempo con la Regione Toscana, che sa solo sciacquarsi la bocca con belle parole: infatti, questo Ente, a differenza di altre Regioni, non permette nemmeno ai gruppi politici di assumere personale altamente qualificato se extracomunitario regolare». Sulla “partecipazione dedicata”, invece, risponde il consigliere Gian Luca Lazzeri.
«In un periodo di estrema crisi nel quale la Regione dà la colpa al Governo per la mancanza di fondi, si sprecano 700.000 euro all’anno per la partecipazione. Soldi che potrebbero benissimo essere destinati altrove, per esempio per le RSA, data l’emergenza. Invece, Allocca propone di sprecare altri soldi pubblici inventandosi una partecipazione dedicata per gli immigrati, sintomo di estremo etnismo, per non dire razzismo, visto che così facendo rimarca le diversità tra toscani e stranieri, erigendo un muro culturale».