Le attività commerciali sono un importante presidio di sicurezza e vivibilità per i centri storici. Gli imprenditori che, in questa fase di crisi economica, hanno il coraggio di andare contro corrente e sfidare il mercato svolgono una funzione sociale che va oltre il loro compito tradizionale. Accendere una luce in più, una presenza umana che vigila sulla strada e il vicinato, nel centro di Firenze, spesso costituito da anziani, o stranieri, è un'opportunità di cui dobbiamo ringraziare artigiani, o commercianti che si prendono la briga di tenere vivo un quartiere altrimenti abbandonato. Oggi in Borgo Santi Apostoli 29 rosso ha aperto una nuova attività commerciale.
Si tratta del Ghibellino Persiano, una frullatoria, avviata con la formula sempre più popolare della somministrazione non assistita, che semplifica molto le procedure amministrative per l'apertura. Il nuovo esercizio di vicinato anziché somministrare alimenti, panini e vino, mette in condizione i clienti di consumare da soli all'interno del locale. "Per distinguerci dalla somministrazione tradizionale il cliente si serve da solo -spiega a Nove da Firenze l'esercente, Kianush Safaie-Chaikar- E' possibile preparare panini, taglieri e piatti caldi.
L'importante è non fare servizio al tavolo. Io e mia moglie Francesca prepariamo panini, taglieri di salumi e formaggi, bruschette e crostini, ma tocca ai clienti apparecchiare il tavolo e servirsi i piatti da soli". E da bere? "E' possibile vendere il vino e offrire bicchieri di vetro, come veri sommelier -risponde Nushi, questo il diminutivo con il quale il veterano del commercio fiorentino, ma persiano di origine, è conosciuto in città e in curva Fiesole, di cui è storico frequentatore- ma deve essere ancora una volta il cliente a stappare la bottiglia e versarsi il contenuto da se.
Ed è ancora il cliente a sparecchiare e riportare i bicchieri vuoti al banco. Dopo che i clienti hanno sparecchiato, noi ci occupiamo dei piatti sporchi con la lavastoviglie".