Un nuovo treno Vivalto, a due piani, per i pendolari del Valdarno: è la richiesta che il portavoce del "Comitato Pendolari Valdarno Direttissima", Maurizio Da Re, avanza alla Regione, dopo l'annuncio di tre nuovi treni per le linee ferroviarie della Toscana entro il 2011. «Sono il sovraffollamento e i vagoni insufficienti uno dei problemi maggiori dei treni del Valdarno- afferma il portavoce di pendolari, Da Re - si viaggia in piedi, in particolare sui treni nelle ore di punta del mattino e soprattutto del pomeriggio, al rientro nel Valdarno».
Sotto accusa i treni diretti della linea Firenze-Foligno e Firenze-Roma, che usano la Direttissima. «Sono treni composti da 8 carrozze per 604 posti - sottolinea Da Re - spesso si dimostrano insufficienti ad accogliere l'afflusso dei pendolari del Valdarno. La Regione e Trenitalia devono aumentare i vagoni o cambiare i treni nelle ore di punta, mettendoci un Vivalto a 6 o a 8 carrozze, che permetterebbe per volta dai 100 ai 300 posti in più per i pendolari». Da Re ricorda che i pendolari del Valdarno sono particolarmente numerosi.
«Nelle tre stazioni di Figline, San Giovanni e Montevarchi, abbiamo altissime frequentazioni giornaliere di pendolari, quasi 8.000 di media al giorno, senza considerare gli ulteriori movimenti dai treni della Firenze-Foligno -sottolinea Da Re - frequentazioni quasi doppie di quelle di Arezzo e ben superiori a quelle di altre stazioni come Empoli o Prato. E per dare risposte concrete a questo forte movimento di pendolari - conclude Da Re - servono treni nuovi, più confortevoli e più capienti».
Dopo un secondo posto nel mese di febbraio e un terzo posto in quello di marzo, ad aprile l’indice di disservizio registrato per la linea Faentina si è assestato al 4,9, di gran lunga il più alto delle linee toscane, confermando i pendolari mugellani al primo posto per disagi sopportati. Quindi i possessori di abbonamento mensile e annuale a tariffa regionale Toscana, ad esclusione di quelli integrati (PEGASO), hanno diritto al bonus, da richiedere entro il 10 giugno. "Da questa vicenda - spiega il Comitato dei Pendolari del Mugello - che conferma quanto denunciano i pendolari ogni giorno, emerge un dato clamoroso: per avere diritto al bonus i pendolari devono subire un mese di disservizi inumani, come quelli patiti nel mese di aprile, tra ritardi cronici e costanti e soppressioni, senza contare i numerosi episodi di sovraffollamento.
Questo la dice lunga anche sulla modalità di calcolo di questo indice, oltre al fatto che il rimborso previsto è pari al 20% del costo dell’abbonamento, e quindi una somma irrisoria, se si pensa alle ore di lavoro, studio perse per colpa dei ritardi. Inoltre, ad oltre un anno di distanza dalla presentazione della Carta dei Servizi con la quale si annunciava che anche gli abbonati Pegaso avrebbero potuto usufruire dei bonus, anche in questo caso i possessori dell’abbonamento Pegaso, ovvero i pendolari che più usano i mezzi pubblici e che dovrebbero quindi essere i più tutelati, non avranno diritto al rimborso. C’è anche un altro dato interessante, quello delle segnalazioni: solo 38 segnalazioni da parte degli utenti in un aprile nerissimo, ci dicono che c’è ancora molto da fare e a metà giugno partiremo con una campagna ad hoc per incentivare i pendolari a segnalare ogni disservizio.
Senza segnalazioni purtroppo è come se il problema, per chi gestisce il servizio e per chi lo dovrebbe controllare, non esistesse. L’Assessore regionale Ceccobao ha dichiarato che il silenzio del Governo sulla necessità di un serio ammodernamento della Faentina comincia a essere davvero insopportabile; effettivamente dopo 15 anni dagli accordi che prevedevano 35 milioni di euro per le nostre linee, i vari silenzi, non solo quello del Governo, cominciano a sembrare dei de profundis. Leggiamo con piacere che forse verranno forniti da parte di Trenitalia 4 treni diesel completamente ristrutturati entro il 2011.
Vogliamo dire fin da subito che se questi mezzi non fossero destinati alle nostre linee, visto la situazione che stiamo vivendo, sarebbe uno scandalo".