Record negativo di marcature per i ragazzi di Alberto Malesani che torna a Firenze per l'ultima gara casalinga dei gigliati a cercare punti per il suo (temporaneamente) Bologna. Ritorna Frey ed in panchina finisce Neto per l'assenza di Boruc. Mihajlovic manda in campo i migliori per onorare la maglia e così la difesa a quattro composta da De Silvestri Gamberini Kroldrup e Pasqual mentre a centrocampo si schierano Behrami Montolivo e Vargas, Mutu e Cerci sono alle spalle di Gilardino. Emiliano Viviano salutato dai tifosi di Fiesole "Viviano uno di noi" per la sua fede gigliata più volte dichiarata anche con l'auspicio di poter un giorno vestire la maglia viola.
Prima della gara premiata la Fiorentina vincitrice della Coppa delle Coppe nel 1961. Il primo tiro vero è di Cerci al 16' che si inserisce bene e scarica su Viviano che respinge con i pugni. C'è tensione in campo e non mancano colpi nascosti tra le linee, Giannoccaro costretto agli straordinari nonostante la gara abbia poco da dire sul piano agonistico. Al 19' la conferma di una piccola stella (s)conosciuta, ancora Cerci che si tuffa di testa e raccoglie un cross dalla sinistra mancato da Gilardino.
Il Franchi esplode tra incredulità e speranza. Il Bologna prova a manovrare e spingere, ma i viola fanno buona guardia senza impensierire troppo gli ospiti che non appaiono demotivati quanto piuttosto incapaci di costruire azioni oltre la metà campo. Al 36' Gilardino viene pescato in area da Mutu sul filo del fuorigioco, difesa costretta ad inseguire, il bomber si porta a spasso Viviano ma al momento del tiro alza troppo la sfera che finisce oltre la traversa. Il numero 11 viola abbandona successivamente il terreno di gioco in favore di Santana che viene immediatamente ammonito per ostruzione.
Il saluto ricevuto dallo Stadio, visto il mercato che già mette nomi illustri sul tavolo, potrebbe essere importante e significativo per il centravanti che tante soddisfazioni ha regalato alla tifoseria fiorentina. Prima del 45' c'è tempo per Frey di mettersi in mostra con uno spettacolare intervento in tuffo salutato dai pochi tifosi di Maratona che apprezzano il gesto tecnico con la sfera levata dall'incrocio dei pali. Il Bologna, nella ripresa, scende in campo maggiormente carico e prende d'assedio la porta gigliata.
A più riprese ci prova con Di Vaio, fermato anche dall'arbitro fino alla rete del pareggio che arriva al 5' con Ramirez su colpo di testa ravvicinato che vede immobile la retroguardia viola. Sulla scia dell'entusiasmo la manovra rossoblu prende coraggio ed è ancora Di Vaio che si invola verso Frey inseguito dal solo Kroldrup che lo atterra in area. Rosso diretto e rigore per il Bologna che lo stesso Di Vaio spedisce direttamente in Curva Fiesole. Mihajlovic decide di sacrificare Cerci per fare spazio a Natali in una difesa molto traballante. Si giocherella con il pallone, il Bologna si mostra contento del risultato ed aspetta una mossa dei padroni di casa che non arriva.
Episodio dubbio in area viola dove Ramirez cade ai piedi di Vargas e mima di esser stato agganciato, Giannoccaro è di altro avviso e lo ammonisce, il calciatore risponde guadagnandosi anzitempo gli spogliatoi. Ljajic è il tocco di gioventù che Mihajlovic offre al finale interno di stagione inserendolo a cinque minuti dal termine. 21.026 gli spettatori paganti, che tengono il fiato sul collo del mister serbo "Salta la panchina" è un coro che ancora accompagna le prove del tecnico viola, nonostante gli infortuni, nonostante le giustificazioni, nonostante la squadra sia rimasta in 10 e non ci siano obiettivi in gioco, ma davanti una squadra che vuol salvarsi con rispetto, i tifosi chiedono di divertirsi "Che s'ha a provare a fare un gol" è il seguito dell'eco che giunge dagli spalti.
La conferma di Mihajlovic non sembra aver convinto l'ambiente che resta scettico, se di scetticismo si può parlare vedendo la squadra rientrare negli spogliatoi abbracciata dal "Fate ridere" che l'Artemio Franchi offre ai gladiatori mancati di una stagione finita tra i fischi. di Antonio Lenoci