Debbono affrontare la doppia sfida dell’adolescenza e di una gravidanza precoce. Per questo necessitano di attenzioni adeguate e particolari e di servizi socio-sanitari ed educativi mirati. Stiamo parlando delle mamme teen ager, le mamme adolescenti – cioè dai 14 ai 19 anni, una realtà che si mantiene costante o addirittura cresce in tutta Italia. In Toscana, ad esempio, i nati da mamme under 20 rappresentano l’1,1 % del totale delle nascite in questa regione. E’ quanto emerge dalla ricerca qualitativa “Piccole mamme” realizzata da Save the Children alla vigilia della Festa della mamma (l’8 maggio). Dalla ricerca emerge inoltre come nella maggior parte dei casi le giovani madri interrompono gli studi dopo la gravidanza e solo due giovani madri su dieci hanno un lavoro stabile.
E’ 16-17 anni l'età media in cui hanno il bambino. Solo il 60% delle mamme adolescenti ha un marito o un compagno, mediamente giovane (fra i 18 e i 21 anni). A livello nazionale sono oltre 10000 le mamme teen ager, di cui circa 2500 minorenni: fra queste ultime l’82% è costituito da mamme italiane, il restante 18% da mamme straniere. Il 71% delle mamme teen risiede nelle regioni del Mezzogiorno e nelle isole, in particolare in Sicilia, Puglia, Campania, Sardegna e Calabria: nell’Italia meridionale e nelle isole i nati da madri minori di 20anni rappresentano il 3% del totale delle nascite nell’area a fronte dell1,3% nell’Italia nord orientale e nord occidentale, dell’1,1% dell’Italia centrale. “Il numero delle mamme adolescenti è rimasto più o meno costante negli anni ma non per questo il fenomeno può essere ignorato”, spiega Raffaela Milano, responsabile programmi Italia ed Europa di Save the Children.
“Come emerso dalla ricerca qualitativa di Save the Children, le mamme adolescenti sono ragazze doppiamente vulnerabili, poiché al delicato momento rappresentato dall’adolescenza si aggiunge l’esperienza della maternità. Il risultato è spesso un sentirsi impreparate e inadeguate sia a livello emotivo, sia sociale ed economico da parte delle giovani mamme, soprattutto se quindici o sedicenni. Talvolta poi la gravidanza precoce si inserisce in un quadro già multiproblematico sia della ragazza che della sua famiglia di origine.
Ne consegue la necessità di costruire intorno alla giovane mamma e al suo bambino una rete di supporto, da parte dei servizi sociali e sanitari, prevedendo anche una formazione ad hoc per gli operatori coinvolti, che tenga conto della provenienza non italiana di tante di queste mamme e delle particolari dinamiche culturali e familiari in cui esse vivono”. A livello internazionale, secondo l’Indice delle Madri diffuso da Save the Children all’interno del12esimo Rapporto sullo Stato delle Madri nel Mondo, l’Italia è scesa dal 17 esimo al 21esimo posto per benessere materno-infantile[iv]. “La discesa di qualche posizione non è confortante perché riguarda soprattutto i parametri relativi alla condizione della donna e al suo ruolo e riconoscimento sociale.
Risulta per esempio in flessione la percentuale delle donne sedute in parlamento (20%) a fronte di percentuali più alte in paesi come lo stesso Afganistan (28%), Burundi (36%), Mozambico (39%). Stabili appaiono altri indicatori, come quello sull’utilizzo della contraccezione che coinvolge il 41% delle donne italiane. Una percentuale inferiore a quella di paesi come Botswana (42%) Zimbabwe (58%), o ancora Egitto (58%) e Tunisia (52%), e molto distante dall’82% della Norvegia”. A livello globale, secondo il Rapporto sullo Stato delle Madri nel Mondo, 1000 donne e 2000 bambini continuano a morire ogni giorno per complicazioni al momento del parto, facilmente evitabili e risolvibili se ad assistere alla nascita ci fosse anche una sola ostetrica.
Ma così non è ancora per 48 milioni di donne nel mondo, di cui 2 milioni partoriscono in totale solitudine, senza neanche un familiare. “A guardare i dati e le classifiche si rischia di farsi prendere dallo sconforto perché, da un anno all'altro, la scala di alcuni problemi resta grande soprattutto in molti paesi subsahariani e asiatici - per esempio Niger, Chad, Eritrea, Sudan, Afganistan, Yemen - dove l'esperienza della maternità e della nascita restano una sfida, a volte mortale, per madre e bambino. Tuttavia lo sconforto si deve trasformare in azione, per contribuire a risolvere questi grandi problemi perché - come Save the Children cerca di dimostrare attraverso la campagna Every One - esistono soluzioni a basso costo, semplici e sperimentate per garantire la salute delle madri prima, durante e dopo il parto e abbattere quindi la mortalità materna e infantile sia al momento della nascita che nei primi mesi e anni di vita del bambino”.
La Campagna Every One: come sostenerla, per essere tutti mamme Per contribuire ad Every One dal 4 al 25 maggio sarà possibile donare 1 euro inviando un sms al numero 45599 dai cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3, CoopVoce e Tiscali. Inoltre si potrà donare 2 o 5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, Teletu e Tiscali. Sempre dal 4 al 25 maggio sarà possibile sostenere Every One in tutti i negozi OVS di Italia.Acquistando una shopper direttamente alle casse, infatti, si potrà supportare il progetto di salute materno infantile che Save the Children sta realizzando in Mozambico. Dal 2 al 28 maggio, infine, si potrà donare per la campagna di Save the Children in circa 38000 ricevitorie SISAL in tutta Italia. Con i fondi raccolti Save the Children continuerà a sostenere programmi di salute e nutrizione nei 36 paesi in cui si sta dispiegando la campagna, in 6 dei quali – Egitto, Etiopia, Mozambico, Malawi, Nepal, India – i programmi sono direttamente sostenuti da Save the Children Italia.
Con Every One Save the Children si sta impegnando concretamente a salvare 2 milioni 500000 bambini entro il 2015, a raggiungere con programmi di salute e nutrizione circa 50 milioni di donne in età fertile e bambini, e a mobilitare 60 milioni di sostenitori in tutto il mondo. I partner della Campagna Sono sempre più numerose le aziende che hanno deciso di sostenere Every One e di affiancarsi a Save the Children nella sfida lanciata contro la mortalità infantile: Ace Europe, ACF Fiorentina, Autostrade per l’Italia, Bonelli Erede Pappalardo – Studio Legale, Claro Italia, Corio, De Cecco, Fila-GIOTTO, Gruppo Credem, Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza, OVSindustry, Procter&Gamble, Sisal. Ad esse si aggiungono tutti gli operatori telefonici che sostengono Save the Children nella raccolta fondi attraverso la numerazione unica solidale: TIM, Vodafone, Wind, 3, Coop Voce, Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, Teletu e Tiscali. Numerosi anche i partner della Comunicazione: AC&P, Artigrafiche, Daniele Fiore Photographer, DotNext, Ecoradio, Famiglia Cristiana, Gazzetta dello Sport, IGPDecaux, INC- Istituto Nazionale per la Comunicazione, JimJam, LA7, Mediafriends Onlus, Metro, Paofilm, Qrnet, Rai Segretariato Sociale, Radio Capital, Radio Deejay, Radio Globo, Radio Kiss Kiss, Radio 24, Roncaglia & Wijkander, Sky, Telesia. Tutta la rete La7 sarà a fianco di Every One attraverso i canali La7, La7d e il sito.
In particolare l’8 maggio La7d - il canale digitale di La7 visibile su canale 29 - celebrerà la Festa della mamma insieme a Save the Children con uno spot di promo. Dal 9 al 24 maggio inoltre sarà veicolato lo spot della Campagna Every One su tutta la rete, compreso il web: approfondimenti sul tema della mortalità-materno infantile saranno ospitati nei programmi di La7 e sul sito. I testimonial La Campagna ha anche il sostegno di un folto gruppo di testimonial: il Ministro Mara Carfagna, l’on.
Giulia Bongiorno, Marco Baldini, Caterina Balivo, Rossella Brescia, Giobbe Covatta, Roberto Ciufoli, Gaia De Laurentiis, Antonello Dose, Christiane Filangieri, Fabrizio Frizzi, Jimmy Ghione, Caterina Guzzanti, Flavio Insinna, Vinicio Marchioni, Alessia Marcuzzi, Valerio Mastandrea, Fiona May, Carlotta Natoli, Filippo Nigro, Alessia Pieretti, Marco Presta, Riccardo Rossi, Andrea Sartoretti, Pietro Sermonti, Margot Sikabonyi, Nicolas Vaporidis e anche la squadra ACF Fiorentina. La creatività: siamo tutti mamme E’ il claim della campagna pubblicitaria di Every One, la cui idea creativa porta la firma di Roncaglia & Wijkander.
Simbolo della campagna è un palloncino rosso con scritto “Siamo tutti mamme”, protagonista di uno spot pubblicitario. I testimonial coinvolti nello spot (Gaia De Laurentiis, Fabrizio Frizzi, Flavio Insinna, Riccardo Rossi, Andrea Sartoretti, Caterina Guzzanti, Valerio Mastandrea, Christiane Filangieri) tengono il palloncino sotto la loro maglia, a simulare una gravidanza, per dire in questo modo che tutti possiamo essere mamme e salvare un bambino. Alberto Bobbio