“Come sarà possibile rifornire tutte le attività del centro soltanto dalle 7.30 alle 9? Questa è la domanda alla quale aspettiamo una risposta, per ora nessuno ha saputo dircelo”. E’ quanto chiedono i consiglieri Pdl Marco Stella e Stefano Alessandri. “Crediamo – dicono ancora i due consiglieri – che ci sia stata molta improvvisazione nel varare il nuovo provvedimento di accesso alla ztl per carico e scarico merci, e non si sia preso in considerazione tutti gli aspetti delicati della questione.
Solo per citare alcuni numeri, in centro storico vi sono 1.501 attività di ristorazione e varie attività di somministrazione e 587 alberghi e strutture similari, quindi oltre 2000 attività che quotidianamente devono essere rifornite da chi oggi entra in centro con il permesso di carico e scarico merci, se si riduce il tempo per effettuare le consegne ma le aziende interessate rimangono sempre le stesse come pensa di fare questa amministrazione? Fare un simile provvedimento senza prima dare il tempo alle attività di organizzarsi significa mettere in serio pericolo un tessuto imprenditoriale che già è attanagliato da una grave crisi economica e che avrebbe bisogno di politiche di sostegno non certo di politiche vessatorie”.
“Dall’insediamento di questa Amministrazione – aggiungono Stella e Alessandri – abbiamo assistito ad una serie di provvedimenti che invece di sviluppare imprese e commercio hanno soltanto prodotto aumento della pressione fiscale, e restrizioni sulla mobilità, rendendo difficile lavorare con tranquillità. Crediamo che questo sia l’ennesimo provvedimento che certamente non porterà sviluppo, ma che arrecherà danno alle imprese”. “Oggi – ricordano i due consiglieri Pdl – i permessi per entrare in ztl per carico e scarico merci autorizzati sono 2017, così suddivisi: alimentaristi 434, senza contrassegno 434, autotrasportatori 521, bts mezzi a metano/gpl con o senza sosta 628.
Come si può capire dai numeri, il provvedimento interessa una parte importante della nostra economia cittadina. Fanno parte di coloro che entrano nella ztl imprese di trasporto alimenti, trasporto bevande, gli ortolani dei mercati, molte aziende storiche fiorentine che operano in centro storico da sempre. Non so come questa amministrazione possa pensare che tutte queste aziende possano rifornire lo stesso numero di clienti con orari ridotti e modalità più restrittive. Se sommiamo alle aziende che entrano in ztl per il loro lavoro di carico e scarico merci le aziende che usufruiscono di questo servizio (alberghi, bar, ristoranti, in generale tute le attività che sono all’interno della ztl), il provvedimento potrebbe interessare oltre 3000 attività”.
“Forse – concludono Stella e Alessandri – visti i numeri, sarebbe stato necessario maggior condivisione rispetto alle problematiche e soprattutto tempi più lunghi e soluzioni diverse. Per questo chiediamo che il provvedimento venga sospeso e si apra immediatamente un tavolo con gli operatori e le associazioni di categoria per individuare soluzioni condivise ed ipotesi di lavoro alternative”. "Mi chiedo se non fosse stato meglio riunire tutti i commercianti, gli artigiani ed i proprietari delle attività di somministrazione del centro storico e dire loro, direttamente in faccia, di chiudere baracca e burattini ed andare a lavorare lontano da Firenze.
Con la riduzione delle finestre per lo scarico delle merci da parte dei corrieri ad una sola, tra le ore 7.30 e le 9.00, l'obbligo di scaricare i rifiuti organici solo e soltanto tra le 23.00 e le 23.30 e la probabile prossima pedonalizzazione di altre vaste aree del centro storico, chi ha un'attività commerciale o artigiana nel centro della nostra città si ritrova infatti a dover operare in situazioni quasi, se non del tutto, impossibili. Prendere tre provvedimenti di questa portata, a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, che rivoluzionano, peggiorando drammaticamente, le abitudini lavorative di moltissime attività economiche, è un atteggiamento che rasenta l'accanimento".
Queste le dichiarazioni del consigliere comunale del PdL Francesco Torselli. "Lasciamo da parte il Sindaco - aggiunge Torselli - che ormai sappiamo parlare solo per slogan e frasi ad effetto, finalizzate ad accrescere la sua notorietà nazionale ed utili soltanto ad aprirgli le porte dei principali salotti televisivi, ma gli assessori ed il personale tecnico del Comune, si sono interrogati su cosa significano per i commercianti e gli artigiani del centro storico questi provvedimenti presi? Come possono pensare che una sola finestra di un'ora e mezzo possa consentire ai corrieri di rifornire tutte le attività economiche che, in precedenza, rifornivano in un tempo che poteva arrivare ad essere, per alcune zone, anche di tre volte superiore e addirittura suddiviso in due finestre, una mattutina ed una pomeridiana.
Chi asseconda queste trovate propagandistiche del Sindaco, firmando questo tipo di deliberazioni, si è mai chiesto cosa potrebbe succedere se ad alcune attività non venissero consegnate le merci? Per alcuni tipi di esercizio questo potrebbe significare la chiusura obbligata per una giornata, con conseguente perdita di guadagni e clientela". "Per non parlare poi della deliberazione sul ritiro dei rifiuti - prosegue il consigliere del PdL - che obbliga gli esercizi di somministrazione a disporre il ritiro dei propri rifiuti organici soltanto nella fascia oraria compresa tra le 23.30 e le 2.00 di notte.
La domanda è sempre la stessa: ma chi mette la propria firma su certi provvedimenti, sa di cosa si parla? Molti esercizi di somministrazione chiudono ben prima delle 23.30 e quindi dovrebbero conservare i rifiuti all'interno dei locali fino a quando? Al giorno seguente? No, visto che il problema si ripeterebbe comunque, senza considerare che per motivi igienici conservare i rifiuti organici all'interno dei locali adibiti alla somministrazione non è prassi consentita. Dunque un proprietario di un bar dovrebbe, dopo aver lavorato 16 ore, tornarsene a casa magari alle 20.00, per poi ritornare al bar alle 23.30 per mettere fuori dalla porta i rifiuti della giornata.
E chi abita fuori Firenze o comunque lontano dal proprio esercizio commerciale? Pura follia!. E non parliamo della pedonalizzazione, che metterebbe ulteriormente in ginocchio le attività commerciali ed artigiane più piccole, quelle per intenderci che a più riprese noi dell'opposizione abbiamo chiesto di aiutare a superare la crisi mediante la realizzazione di fondi di sussistenza ed aiuto. Le nostre proposte sono state sempre bocciate dalla sinistra ed oggi capiamo anche perché. Insomma, l'idea di città di Renzi & Co.
è quella di una grande vetrina fatta di marchi multinazionali, regalata ai turisti stranieri di giorno, ed ai clandestini e agli abusivi di notte. Meno male che questo era il Sindaco della bellezza...". "La prossima settimana - conclude Torselli - andrò personalmente ad incontrare chi ha attività commerciali ed artigiane in queste che saranno le zone più a rischio, per raccogliere le impressioni di chi si batte ogni giorno contro la crisi per arrivare a fine mese e poi deve pure fare i conti con questi provvedimenti assurdi dell'amministrazione comunale.
Intanto preparerò una mozione per chiedere di costituire un fondo economico, stavolta non per sostenere i commercianti e gli artigiani, ma per invogliarli a lasciare Firenze e trasferire le proprie attività lontano dal nostro centro storico, magari in qualche ridente cittadina dell'hinterland... Mi viene in mente Rignano sull'Arno! Luogo che, un domani, vista la brillante carriera nazionale sognata dal nostro Sindaco potrebbe diventare il nuovo centro nazionale del turismo".