"Sono troppe le cose che non tornano nella “grande operazione” della polizia che ha "sgominato la banda degli anarchici” con grande clamore sui media locali e nazionali" a dirlo è la consigliera comunale Ornella De Zordo, capogruppo di perUnaltracittà. "Prima fra tutte proprio l’enfasi: sembrava che fosse stata individuata e colpita una “centrale del terrore” e poi si scopre che sono stati imbrattati di vernice alcuni bancomat. Evidentemente la spettacolarizzazione fa comodo, per il protagonismo di qualcuno, ma ancora di più per rafforzare una tendenza preoccupante in atto da tempo: la criminalizzazione del dissenso. Al centro la sciagurata riforma della scuola e dell'università pubblica - quella si da condannare - che ha provocato manifestazioni in tutta Italia da parte di studenti, professori, ricercatori, precari; un continuo aggravarsi della situazione economica e sociale, che provoca inevitabilmente tensioni e conflitti.
E come sempre, si sceglie la via della repressione di ogni protesta, e con pazienza degna di miglior causa si costruisce un teorema criminoso, mettendo insieme nel calderone del reato associativo una serie di episodi di minima rilevanza: manifestazione non autorizzata, interruzione di pubblico servizio, occupazione di immobili pubblici (quando le università di tutto il paese sono state occupate per mesi), due petardi e quattro fumogeni. E’ un gioco purtroppo già visto fin troppo spesso - conclude - tutta la nostra solidarietà a questi “pericolosi criminali” che hanno osato ribellarsi". Di ben altro avviso Benedetti (Pdl) Vicepresidente del Consiglio regionale: «Guai a chi ha fornito e fornisce coperture politiche, ideologiche e persino istituzionali a gruppi di violenti scalmanati come quelli che nel tardo pomeriggio di ieri, fuori dal Consiglio regionale, hanno aggredito con modalità squadriste alcuni dipendenti del gruppo della Lega Nord, rei unicamente di trovarsi a uscire dal loro posto di lavoro».
«E’ evidente che atti del genere, fuori da ogni logica democratica e da ogni legge, si sono potuti verificare anche per la responsabilità di quanti hanno a vario titolo lasciato correre e giustificato modi e moti di questi gruppi le cui intenzioni di violenza premeditata sono dimostrate dal ritrovamento, nella loro sede dello ‘Spazio liberato 400 colpi’ in via del Parione, di oggetti atti a offendere tra spranghe, aste e caschi per nascondere il volto». «Auspico che per lo meno oggi tutte le forze politiche facciano sentire la loro voce per prendere le distanze da questi individui, lasciandoli finalmente e una volta per tutte nell’isolamento»