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Montedomini: si discute sui criteri delle assegnazioni

Stella, Nascosti e Toccafondi (PdL): “Sindaco e maggioranza non possono più dire no alla commissione di indagine” e l’assessore Saccardi replica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 marzo 2011 20:41

“I dati parlano chiaro: su Montedomini c’è un problema di regole che non appartiene solo alla passata gestione, la politica e le istituzioni devono fare chiarezza, non ci si può voltare dall’altra parte”. Questo l’appello rivolto oggi dal consigliere PdL Marco Stella, presidente della Commissione Controllo, dal consigliere regionale Nicola Nascosti e dall’On. Gabriele Toccafondi, coordinatore cittadino del partito. Stella ha illustrato alcuni dati relativi alla gestione attuale di Montedomini.

“L’Asp – ha affermato Stella – possiede 260 immobili. Di questi, 80 risultano regolarmente affittati, a 16 sono state già inviate le disdette, 15 hanno contratti in scadenza, i restanti immobili restano ad oggi in un ‘limbo’. Ma andiamo a vedere come si sta comportando l’attuale cda. Ebbene, dei 4 immobili affittati nel 2010, facendo una verifica con l’Agenzia del Territorio (stando dunque a stime ufficiali e non ‘di agenzia’) solo uno rientra nei parametri di mercato. Degli altri tre, un immobile in San Niccolò di 103 metri quadri è stato affittato a 1.200 euro al mese; ebbene, stando ai dati dell’Agenzia del Territorio questo, che è un immobile di pregio, avrebbe dovuto valere 2.700 euro.

Un altro, in via Vittorio Emanuele, affittato a 431 euro al mese, per l’Agenzia del Territorio vale 1.387 euro. Infine un altro immobile affittato in centro storico a 7.270 euro, per l’Agenzia del Territorio vale 7.340 euro. È la dimostrazione che anche l’attuale gestione continua a non incassare quanto potrebbe dagli affitti, e che la tesi della maggioranza di centrosinistra che il problema sia solo della vecchia amministrazione è falsa”. “La Regione – ha notato Nascosti – non ha titolarità per entrare nel merito della gestione, ma nel novembre 2011 ha prodotto la delibera sulla fusione delle quattro Asp del Comune di Firenze (oltre a Montedomini, il Bigallo, il Fuligno e Sant’Ambrogio).

I numeri mostrano chiaramente che, nonostante la motivazione ufficiale della fusione sia l’ottimizzazione dei servizi e la realizzazione di un’economia di scala, il risultato ottenuto sia stato il ‘salvataggio’ di Montedomini, che presentava prima della fusione 1 milione e 650mila euro di perdite e 557mila euro di crediti considerati ‘non esigibili’. Al contrario, il Bigallo presentava 950mila euro di utili non distribuiti, il Fuligno alla stessa voce ‘portava’ altri 300mila euro, mentre Sant’Ambrogio ha effettuato un prestito a Montedomini per 1,5 milioni di euro grazie alla vendita di una proprietà”.

“Le Asp (Aziende di servizi alla persona) – ha sottolineato Toccafondi – sono realtà nate dalla carità cristiana per aiutare gli indigenti. Col tempo, lo Stato le ha acquisite, dandole poi ai Comuni mentre, dal 2004, sono passate alle regioni. Lo scopo resta però lo stesso: aiutare chi ha bisogno, e la nostra domanda è: ci sono regole che garantiscano il perseguimento di questo scopo? La vicenda di Montedomini ci dimostra che la risposta è ‘no’. E di qui sorge la seconda domanda: è tutto regolare? Può essere tutto regolare quando si affittano gli immobili a imprese commerciali? Non ci risulta che queste ultime rientrino nella categoria degli indigenti.

Ad oggi abbiamo due sole certezze: i prezzi di mercato non sono stati rispettati, e quella del problema della cattiva gestione precedente brillantemente risolto dalle nomine del sindaco Renzi è una bella favoletta, come dimostrano i numeri. E allora, se è vero che le regole vanno cambiate, perché la maggioranza di centrosinistra dice no a una commissione di indagine? Se non la si fa di fronte ai numeri di Montedomini quando la si deve fare?”. “Facciamo un appello responsabile a sindaco e maggioranza – hanno concluso i tre esponenti del PdL –: diano il loro sì alla commissione di indagine, e la politica e le istituzioni potranno finalmente svolgere il proprio ruolo, com’è doveroso che sia, nel chiarire una vicenda di fronte alla quale non ci si può voltare dall’altra parte facendo finta di nulla”. “Capisco il nervosismo del Pdl affogato negli scandali di Milano e Roma e in quelli del presidente del Consiglio, ma c’è un limite anche al bisogno di cercare il fango ovunque.

Ritengo che sia il momento di dire basta a una politica concentrata solo su scandali potenziali e distratta rispetto ai problemi veri della gente”. Così replica l’assessore alle politiche socio-sanitarie Stefania Saccardi. “Chi, come questa amministrazione comunale, è affezionato a una politica fatta per risolvere i problemi reali delle persone non intende seguire questa deriva assurda - continua l’assessore -. Gli immobili posti in locazione dall’attuale amministrazione hanno un canone del tutto equo rispetto allo stato di manutenzione degli stessi e ai canoni previsti dai Patti territoriali”.

“Ricordo sommessamente al Pdl - conclude Saccardi - che Montedomini non è un Ente nato per speculare sul proprio patrimonio, ma per tenere insieme, in un equilibrio costante, i bisogni delle persone meno abbienti e fragili e l’utilizzo a tal fine del proprio patrimoni”.

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