Sulla vicenda del detenuto morto a Sollicciano, il gruppo provinciale di Rifondazione comunista aveva presentato una domanda d'attualità alla quale ha risposto l'assessore Giovanni Di Fede. "Com'è prassi - ha detto Di Fede - saranno svolti tutti i necessari accertamenti, al fine di verificare se all’interno del complesso penitenziario di Sollicciano siano stati attivati tutti i necessari provvedimenti di pronto soccorso per salvare il recluso. È chiaro che anche la nostra Amministrazione su questo pretende chiarezza".
Il decesso avvenuto comunque riapre il dibattito sull’opportunità di inviare in luoghi idonei di reclusione "quei detenuti tossicodipendenti che non risultano compatibili al regime carcerario ordinario. Questo è un male tutto italiano e un male che più volte forze poche e Istituzioni hanno sollevato". In relazione al caso in questione, la vittima, un marocchino di 48 anni già condannato in primo grado per traffico di stupefacenti, viveva in Italia con regolare carta di soggiorno.
Soffriva già di crisi respiratorie e da quanto risulta sarebbe morto per infarto. Era la prima volta che l'uomo veniva incarcertato. L’autopsia, di cui ancora non conosciamo l’esito, é stata disposta dal Sostituito Procuratore Dottoressa Giuseppina Mione. "Più volte - ha replicato il consigliere provinciale di Rifondazione comunista Andrea Calò - noi abbiamo chiesto alla Giunta Provinciale di occuparsi della situazione che si sta verificando di sovraffollamento e di carenze igienico sanitarie negli istituti carcerari della Provincia di Firenze.
Abbiamo più volte chiesto anche, tra l’altro, alla Giunta Provinciale di riferire dettagliatamente sulle iniziative che la Giunta ha adottato insieme alla complessa filiera istituzionale per superare la situazione di emergenza e di criticità presenti a Sollicciano. La Provincia di Firenze, al di là di quelle che sono le sue competenze formali, deve essere impegnata a far sì che comunque nel sistema carcerario comunque vengano ripristinate le situazioni di legalità e di legittimità. Ci aspettiamo da parte della Giunta Provinciale che sul sistema penitenziario provinciale faccia sentire di più la sua presenza proprio in termini di rispetto delle libertà e della dignità alla persona".