La variante di integrazione al PIT (Piano di indirizzo territoriale) relativa al Parco agricolo della piana e alla qualificazione dell’aeroporto di Firenze Peretola, approvata dalla Giunta regionale lunedì scorso, 14 febbraio, a sei mesi e mezzo dall’avvio del procedimento, è stata illustrata oggi dall’assessore regionale al governo del territorio Anna Marson. “Si tratta d’un atto relativamente complesso – ha affermato l’assessore – che integra il documento di piano e la disciplina generale del PIT, nonché il Master plan degli aeroporti.
Viene altresì creato un nuovo allegato al PIT denominato Progetti di territorio di rilevanza regionale, dedicato al Parco agricolo della piana”. “La scelta di tenere insieme in un unico atto il progetto di parco agricolo e la qualificazione dell’aeroporto – ha sottolineato Marson – ha suscitato non poche polemiche. L’aeroporto di Peretola, come noto, è collocato all’interno di un’area densamente urbanizzata, attraversata da numerose infrastrutture e su cui gravano ulteriori opere già programmate.
Il progetto di parco agricolo si propone di migliorare complessivamente la qualità ambientale e paesaggistica della piana, promuovendo nel contempo attività agricole capaci di generare anche lavoro e reddito. La qualificazione dell’aeroporto, pur necessaria data l’inadeguatezza della pista attuale, deve necessariamente tener conto del contesto in cui si inserisce, e dare garanzie per quanto riguarda la compatibilità dell’intervento con la qualità di vita degli abitanti della piana”. L’atto approvato della Giunta, non ha chiarito la volontà del Governo toscano, come si auspiacava e come il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha più volte detto aspettandosi dal PIT la via libera a personali proposte progettuali, ha delineato invece un percorso di pianificazione all’interno del quale le due ipotesi di pista fattibili dal punto di vista aeronautico (la prima: quella che consente di prolungare la pista attuale arrivando alla lunghezza di 1960 metri; la seconda: quella di una nuova pista in direzione Firenze-Prato) siano discusse e valutate pubblicamente in modo approfondito, con tutti i soggetti interessati (abitanti compresi), comparando i pro e contro, e arrivando a scegliere la soluzione più soddisfacente. Una scelta che lascia diverse perplessità apparendo all'atto pratico più una volontà di "non scegliere" che non di voler risolvere la questione. L'Assessore interrogata sui reali effetti del PIT ha difatti risposto: "Non basta un PIT per risolvere i problemi legati all'area in questione, abbiamo però messo in elenco e raccolto tutte le problematiche".
Una lista di intenti. Ha proseguito Marson: "Una serie di aspetti ambientali rilevanti, quali l’impatto acustico, la qualità dell’aria, la salute, già trattati nel percorso di VAS (valutazione ambientale strategica) che accompagna l’iter di adozione e approvazione della variante al PIT, andranno ulteriormente approfonditi: nella fase di osservazioni al Rapporto ambientale, nel dibattito pubblico sulle ipotesi di pista, nella valutazione di impatto ambientale del progetto. E ulteriori questioni andranno trattate, quali i sentieri di decollo e di atterraggio, i rischi di bird strike, gli eventuali sorvoli su Firenze (difficilmente regolabili e dunque probabili nel caso di p ista parallela) e così via”. Qualunque sia l’ipotesi di pista che uscirà dal dibattito pubblico come maggiormente utile a garantire i minori impatti sulla qualità di vita degli abitanti, sull’ambiente e sull’assetto complessivo del territorio della piana (parco agricolo compreso), “sarà in ogni caso fondamentale – sottolinea l’assessore – definire un congruo limite al numero di voli esercitati da e per Peretola, come avviene in tutti gli aeroporti del mondo civile prossimi ai centri abitati.
Per questo abbiamo previsto, insieme ad altre prescrizioni, la costituzione di un Comitato indipendente di monitoraggio per verificare l’evoluzione e proporre azioni per il contenimento dell’impatto ambientale relativo al funzionamento dell’aeroporto”. In vista degli ulteriori sviluppi previsti dal procedimento per l’adozione e la successiva approvazione in Consiglio Regionale, nonché dell’auspicabile dibattito pubblico che potrebbe utilmente accompagnare questo percorso, anche al fine di migliorare l’integrazione al PIT di cui alla delibera di giunta, l’assessore Marson invita alla lettura dei documenti approvati, accessibili dal seguente link: http://www.regione.toscana.it/territorio Attingendo al bagaglio conoscitivo della realtà fiorentina la memoria ritorna all'Assessorato alla Partecipazione del Governo Domenici ed ai numerosi incontri dedicati alla risistemazione di una piazza caratteristica e rilevante come piazza dei Ciompi sulla quale ha sede dagli anni '60 il Mercato delle Pulci.
Si trattava semplicemente di migliorare l'aspetto del luogo spostando l'area commerciale sulla vicina piazza Ghiberti attraverso un Bando di concorso per Progetti privati con il finanziamento di Firenze Parcheggi. Abbiamo assistito alle numerose riunioni, seguito l'iter procedimentale del Bando, i progetti sono stati valutati da tecnici e da cittadini, uno ha vinto ed è stato presentato. Il mercato è ancora lì. La Partecipazione è uno strumento altamente democratico e questa è la sua forza principale ma anche il difetto più grande. L'Assessore ha risposto che l'iter previsto potrà divergere dalla Legge '69, ma conta la forma attraverso la quale si intende procedere. Fatto è che il Progetto approntato da AdF, o chi per essa, da presentare "tra la fase di adozione e quella di approvazione", che l'Assessore stima potersi "verificare nell'arco di un anno a partire da oggi", potrebbe non piacere al pubblico dibattente, questo comprometterebbe il futuro dell'opera.
A quel punto, nuovamente, qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di decidere. Antonio Lenoci