I problemi della realtŕ pratese e il tema del rilancio e dello sviluppo del distretto tessile, il sostegno e la riqualificazione del sistema delle imprese e la difesa del reddito dei lavoratori colpiti dalla crisi, sono fra le prioritŕ delle politiche economiche della Regione. A fare il quadro č stato l’assessore alle attivitŕ produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini nel corso dell’incontro svoltosi a Palazzo Buonamici, sede della Provincia. Sarŕ il prossimo Piano regionale di sviluppo (che sarŕ approvato entro aprile) a evidenziare in maniera organica le linee di intervento per la legislatura: Prato č il cuore del manifatturiero ed č quindi essenziale puntare sul rilancio di un settore che resta il motore dell’economia toscana.
Ma non č da oggi che l’attenzione per questa realtŕ č massima. Lo dimostrano le iniziative giŕ finanziate e quelle in cantiere, a cominciare dal Progetto integrato per lo sviluppo della realtŕ pratese che sarŕ presentato nei prossimi giorni dal presidente Enrico Rossi. “Si tratta di una iniziativa unica – ha spiegato Simoncini – che non č mai stata sperimentata, fino ad oggi, per nessuna delle altre realtŕ regionali”. L’assessore poi ha ripercorso le tappe dell’impegno della Regione e i risultati di un lavoro, spesso fatto al fianco di istituzioni e soggetti di un territorio che, piů di altri, ha risentito dei contraccolpi della globalizzazione e di una crisi che qui č iniziata ben prima che nel resto della regione. “E’ un gioco di squadra – ha detto Simoncini – che ci ha permesso di raggiungere, con Provincia e Comuni, l’intesa con il ministero dello sviluppo economico sul contributo straordinario di 25 milioni di euro da destinare a iniziative per l’occupazione e per le situazioni di particolare difficoltŕ.
E ancora prima ci ha fatto portare a casa il finanziamento del progetto Feg, finanziato per circa 5 milioni dal Fondo europeo di globalizzazione e cofinanziato dal ministero, che č servito per aiutare oltre 1000 persone espulse dal mercato a ricollocarsi. Oggi stiamo lavorando a un nuovo progetto Feg sul quale chiederemo un ulteriore contributo al fondo europeo. Anche una consistente fetta delle risorse che la Regione ha stanziato a sostegno delle pmi č andata al sistema pratese: per l’internazionalizzazione circa il 15% ,vake a dire 1 milione e 600 mila euro.
Il fondo di garanzia per investimenti e liquiditŕ sta garantendo prestiti per quasi mille imprese della zona, per un volume di investimenti pari a oltre 120 milioni, oltre il 16 % del totale garantito. A questi si devono aggiungere gli interventi per la formazione e per l’istruzione e formazione tecnica superiore, per circa 500 mil a euro di risorse regionali”. Negli ultimi due anni la Regione ha inoltre fronteggiato l’emergenza occupazione nelle piccole aziende dell’area inserendo tessile e abbigliamento negli accordi per la Cassa integrazione in deroga.
Il ricorso alla Cassa in deroga ha visto proprio a Prato un ricorso piů ampio che nel resto della Toscana (circa il 60% del totale degli interventi di cassa integrazione che, a Prato, nel 2010 sono aumentate del 120% a fronte del +59% regionale e a fine 2010 ammontavano in totale a 4 milioni e 774 mila ore autorizzate per 46 milioni e 789 mila euro). Gli interventi operativi per l’emergenza economia, che prevedono garanzie per l’accesso delle imprese a prestiti a tasso agevolato, hanno visto un forte utilizzo nell’area pratese: negli anni 2009-2010 sono stati garantiti prestiti per circa 100 milioni di euro, su un totale di oltre 1 miliardo a livello toscano (piů del 9% del totale dell e misure deliberate). “Contiamo di trovare ulteriori risorse – ha aggiunto l’assessore – grazie alla rimodulazione dei fondi europei che ci consentiranno di rifinanziare o varare nuovi interventi a sostegno delle pmi.
E’ il caso del fondo rotativo cui abbiamo giŕ destinato oltre 40 milioni, o del nuovo bando, di prossima pubblicazione, per favorire la creazione di reti di imprese, che avrŕ una dotazione di circa 3 milioni. Le imprese potranno inoltre contare sul lavoro di razionalizzazione e costruzione del sistema del trasferimento tecnologico e dell’innovazione. Fra i centri che abbiamo individuato e finanziato c’č anche il Creaf per l’innovazione nel tessile, che la Regione ha finanziato con 22 milioni di euro.
A queste si aggiungono anche le iniziative per la promozione. Fra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 sono state avviate azioni promozionali per le produzioni del distretto per un totale di 668 mila euro”. Sulla realizzazione del centro sino-italiano per il trasferimento tecnologico, Simoncini ha sottolineato il fatto che “la Regione intende realizzarlo insieme agli operatori pratesi”. A Prato la crisi č stata piů dura che in altre zone della Toscana. Ed č stata piů lunga, perché il sistema produttivo era giŕ stato insidiato nel suo cuore manifatturiero, il tessile, dai profondi cambiamenti strutturali in atto a livello mondiale: globalizzazione, competizione sui costi con i paesi emergenti, costituirsi di un “distretto parallelo” ad opera dell’immigrazione cinese.
Ma oggi anche nel distretto, si avvertono i primi timidi segnali da prendere con estrema cautela – di una inversione di tendenza. Li rilevano i dati dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro e l’approfondimento svolto dal Settore lavoro su dati Istat e Unioncamere e Unione industriale pratese. E’ soprattutto l’export a registrare un incremento. Nel terzo trimestre 2010 l’incremento č stato del 23,2%, finalmente ad un valore positivo che, rispetto l 2008, prima della crisi, risulta essere di + 10,9%.
Fra i settori piů dinamici, si segnalano i tessuti ortogonali, filati per maglieria, tessuti a maglia, confezioni e abbigliamento. Se ancora la disoccupazione resta superiore alla media regionale, con un tasso 2010 che si prevede attestato sull’8% contro il 7,2 del 2009 (Toscana fra il 6,3 e il 6,5% contro il 5,8% del 2009), i dati sul terzo trimestre 2010 segnalano una crescita nel numero degli avviament i, aumentati del 22,9%, a fronte di un aumento del 4,9% toscano. I settori con piů movimenti sono abbigliamento, servizi, commercio.
Ancora negativo il saldo fra avviamenti e cessazioni del settore tessile (-20), come pure per le costruzioni, maglieria, metalmeccanico. I contratti prevalenti sono quelli a tempo determinato, a progetto, part time. Importante il fatto che il 54% delle assunzioni ha riguardato donne che, per la prima volta dopo anni sembrano finalmente recuperare terreno. La cassa integrazione in deroga ha svolto un ruolo chiave nel sopperire alla copertura insufficiente da parte degli ammortizzatori sociali tradizionali.
La Regione si č subito mossa, nei confronti del governo centrale, per fare della cassa integrazione in deroga la linea di intervento principale per tutelare l’occupazione nelle aree di crisi. Dal maggio 2009 gestisce direttamente le richieste. A Prato questo strumento č stato essenziale per la tenuta sociale negli ultimi anni. Nel biennio 2009-2010 le imprese che ne hanno fatto richiesta nella provincia di Prato sono state 1.163, i lavoratori che ne hanno usufruito 5.294.