Un gruppo di ottanta persone rom-rumene vive in pessime condizioni a Quaracchi - nel comune di Sesto Fiorentino al confine con quello di Firenze - in baracche fatiscenti e al limite della sopravvivenza ormai da più di un anno. Da ieri il proprietario del terreno ha iniziato a smantellare l'area e a buttare giù alcune delle loro abitazioni. I rom, come è da sempre nella loro cultura, non hanno opposto nessun tipo di resistenza violenta e oggi non sanno dove passeranno la prossima notte e le successive. Oggi 16 romeni di etnia Rom, tra cui donne, bambini e malati, sgomberati ieri pomeriggio da via del Ponte di Quaracchi, al confine tra Sesto Fiorentino e Firenze, si sono recati, con le rappresentanze di alcune associazioni umanitarie locali, all’ospedale fiorentino di Careggi per usufruire di assistenza sanitaria e di un luogo caldo dove passare la notte.
“Purtroppo” spiegano i co-presidenti dell’organizzazione umanitaria EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau e il presidente di Opera Nomadi Toscana Marcello Zaunisi, “ogni tentativo di inserimento degli stessi in strutture di emergenza nei comuni di Firenze o Sesto Fiorentino sono naufragati, a causa della totale mancanza di collaborazione e disponibilità ad accoglierli da parte dei due Comuni. Ci siamo mobilitati con la Regione Toscana per richiedere un intervento della Protezione Civile,” continuano gli attivisti, “ma anche in questo caso nulla si è mosso, nonostante l’iniziale interessamento del governatore Enrico Rossi e dell’assessore Salvatore Accolla.
A questo punto, l’unica alternativa è la struttura sanitaria pubblica. L’ospedale sembra essere infatti l’unico luogo per preservare malati con problemi respiratori e cardiopatici, donne, bambini, anziani e altri soggetti vulnerabili della comunità, e per evitare di farli dormire al freddo senza alcun riparo; lì gli sgomberati possono essere ospitati temporaneamente, assistiti da medici e operatori sanitari, e la loro minima sopravvivenza può essere garantita. Marco Squicciarini, responsabile nazionale della Croce Rossa Italiana per le attività di accoglienza, assistenza e organizzazione umanitaria alle popolazioni Rom e ai soggetti senza fissa dimora, si sta impegnando in queste ore per rompere il muro di indifferenza e dare una soluzione umana per l’emergenza.
“Ci aspettiamo dalle autorità” continuano Malini, Pegoraro, Picciau e Zuinisi, “una fattiva collaborazione riguardo alla permanenza di tutti i soggetti vulnerabili all’interno dell’ospedale fin tanto che non sarà individuata un’altra idonea sistemazione dal punto di vista igienico-sanitario. Ci appelliamo infine al Procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, affinché individui le eventuali responsabilità relative alla mancata assistenza di tanti soggetti deboli ed emarginati e vengano presi i rispettivi provvedimenti atti a scongiurare il perpetrarsi di eventuali abusi nei loro confronti”. La Regione Toscana, che ha approvato lo scorso anno una legge per i diritti dei cittadini immigrati, conosce da tempo questa situazione, ha visitato il campo e lo ha dichiarato incompatibile alla permanenza di persone dal punto di vista igienico-sanitario.
Dallo scorso aprile la Regione si è inoltre resa disponibile a finanziare un progetto straordinario per rispondere all'emergenza umanitaria e restituire dignità a queste persone, in maggioranza donne e bambini. L'unico vincolo a questa possibile soluzione è la disponibilità dei Comuni di Sesto Fiorentino e di Firenze a collaborare con la Regione per definire un'area, un terreno, uno stabile, dove dare vita al progetto. Ecco allora l'appello di Adriana Alberici - consigliera Q5, Alessandro Santoro - Comunità delle Piagge, Cristiano Lucchi - l'Altracittà, Eriberto Melloni, Gabriele Palloni - consigliere Q1, Maria Pia Passigli - Fuori Binario, Mercedes Frias, Ornell a De Zordo - consigliera comunale, Saverio Tommasi - attore, Tommaso Grassi - consigliere comunale, che si rivologono a Gianni Gianassi e Matteo Renzi, rispettivamente sindaci di Sesto Fiorentino e Firenze, perché nelle loro decisioni prevalgano i valori dell'accoglienza e della solidarietà: "Chiediamo loro di sospendere subito le demolizioni e dichiarare l'immediato stato di emergenza affinché possa intervenire la Protezione Civile e in maniera tale che sia anche salvaguardato il positivo inserimento scolastico dei minori.
Ci appelliamo al presidente della Regione Enrico Rossi e all'assessore regionale al sociale Salvatore Allocca affinché possano ribadire la loro disponibilità e accompagnare i due sindaci in questa scelta di civiltà. Ci appelliamo infine a tutte le forze politiche, sindacali, del volontariato, della cooperazione, della società civile affinché possano, ognuno con i loro mezzi e con le loro relazioni, prendersi cura di queste ottanta persone, ormai da anni presenti sul territorio fiorentino".