Matteo Renzi (Firenze, 11 gennaio 1975), sindaco della città, ringrazia Berlusconi mettendo di nuovoil Pd in imbarazzo. Dopo l'insolito meeting di Villa San Martino ad Arcore, per chiedere aiuto al premier, il giovane leader del centrosinistra promette, visti i risultati ottenuto grazie a quella che considera una "visita lampo", di "fissare già quella di gennaio". "L'invidia non è un sentimento che alberga nel mio cuore, se dico che il sindaco frequenta più spesso membri del PdL piuttosto che esponenti di quello che, teoricamente, dovrebbe essere il suo partito, il PD, non faccio che constatare un dato di fatto".
Questa la dichiarazione del capogruppo PdL Giovanni Galli: "Contrariamente a Bonifazi, non ho lacci o guinzagli politici al collo - ha aggiunto Galli -. In questi 18 mesi ho sempre agito come mi dettava il cuore e il cervello. Forse il capogruppo del PD può affermare lo stesso?". "Capisco che il PdL non abbia figure di rilievo politico a Firenze e che quindi guardi con ammirazione al nostro sindaco, ma Matteo Renzi ha ripetuto in tutte le lingue che il Pd è casa sua e che non cambierà mai schieramento.
Ma non c'è sordo peggiore di chi non vuol sentire”. Così ribatte il capogruppo del Pd Francesco Bonifazi alle parole del capogruppo del PdL Giovanni Galli. “ Al capogruppo Galli, che oggi ha tanta voglia di fare ironie, vorrei ricordare che semmai è stato lui ad ipotizzare o ad annunciare la volontà di uscire dal PdL per fare un proprio gruppo. E se non sbaglio sempre a mezzo stampa ha più volte chiesto un appuntamento a Berlusconi che non gli ha mai dato: che sia invidia la sua?”. “Nel corso della campagna elettorale ho più volte precisato di non credere ad una Legge speciale per Firenze ma prospettato invece il riconoscimento di Firenze come Città d’arte con tanto di card unica per i Musei nazionali e comunali.
Da questo punto di vista saluto positivamente un accordo in questo senso che prevede una percentuale di introiti derivati dai Musei statali a favore di Firenze”. Lo ha detto il capogruppo Valdo Spini. “Credo – ha aggiunto Spini- che il prossimo passo debba essere la costituzione di Firenze come Città metropolitana capace di ottenere riconoscimento del suo ruolo da parte del Governo e dello stato centrale in genere. Naturalmente proprio perché nell’ambito di rapporti istituzionali fra Comune e Governo eviterei pronunciamenti a favore di Marchionne o manifestazioni di volontà di andare periodicamente ad Arcore che non c’entrano niente con il diritto di Firenze a vedere riconosciuto il contributo che attraverso il turismo che attrae dà all’economia e alla cultura nazionale”. “Invito il Sindaco di Firenze a chiedere ai parlamentari fiorentini e toscani del suo partito di non votare la sfiducia al Ministro Bondi.
Dato che è grazie al titolare dei Beni Culturali che Firenze potrà beneficiare da oggi di una quota parte delle entrate da museo con l’introduzione del cosiddetto biglietto unico. Questa era d’altronde una richiesta del PDL fiorentino. Nell’augurarci che il vincolo di utilizzo delle future risorse per la cultura sia sempre rispettato, ci rammarichiamo solamente del fatto che in politica non esiste il copyright. Perché altrimenti Renzi avrebbe già arricchito il centrodestra con il semplice utilizzo dei diritti d’autore” commenta infatti il Sen.
Pietro Paolo Amato.