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Negozi aperti l'ultima domenica del mese, in centro anche il 1° maggio

Il vicesindaco Nardella: "Dopo la concertazione il Comune ha deciso sulla base del buonsenso"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 dicembre 2010 08:37

E’ stata firmata ieri l’ordinanza che disciplina gli orari del commercio in sede fissa nel Comune di Firenze nel 2011. Le novità principali sono l’apertura del 6 gennaio per l’inizio del saldi invernali (data stabilita dalla Regione), 21 giorni di deroga per i negozi fuori del centro storico (18 domeniche comprese le ultime di ogni mese, più 3 giorni festivi), la facoltà di aprire il 1° maggio per i negozi del centro, un perimetro ridotto per definire il perimetro del ‘centro storico’ (che ora coincide con quello dell’area Unesco, ovvero i viali), una nuova regolamentazione per le iniziative dei Centri commerciali naturali, orari più brevi per i ‘negozi automatici’.

“Dopo due mesi di concertazione con le associazioni di categoria, i sindacati e i consumatori – ha detto il vicesindaco Dario Nardella – il Comune aveva il diritto/dovere di decidere e così abbiamo fatto, utilizzando il principio del buonsenso. C’è stato un confronto intenso, per il quale ringrazio tutti i partecipanti al tavolo, e l’amministrazione ha svolto un ruolo attivo e propositivo, cercando il consenso unanime. Non l’ abbiamo raggiunto su tutti i punti in discussione, ma crediamo che il bilancio sia comunque positivo”.

Rispetto alla deroga concessa per il Primo maggio, festa dei lavoratori, Nardella ha spiegato che “Firenze è una città ad alta vocazione turistica e in quel periodo dell’anno abbiamo grandissimi flussi: in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo ci è stato chiesto di poter utilizzare la facoltà di apertura”. In Italia ci sono città che tengono chiuso (Roma, Milano, Pisa) ed altre che tengono aperto (Venezia, Napoli, Siena): e dunque “non esiste un ‘caso Firenze’ – ha sottolineato il vicesindaco - a meno che qualcuno non voglia crearlo.

Crediamo che il nostro impegno sulle questioni del lavoro sia fuori discussione e su questo tema non accettiamo lezioni”. Sulla questione dell’apertura del 6 gennaio, festa Dell’Epifania, Nardella ha spiegato che “si tratta di una decisione della Regione, che ha anticipato i saldi, che abbiamo subito, di cui avremmo fatto volentieri a meno e che ci sembra eccessiva rispetto all’equilibrio delle festività. Per questo saremo chiusi il 9 gennaio, per non gravare sul totale delle deroghe”.

Il vicesindaco ha anche sottolineato che Firenze sta ben sotto al limite delle 23 deroghe fuori dal centro storico definite dall’accordo fra i Comuni dell’area vasta (a Firenze sono 21) e ha ribadito le novità per i centri commerciali naturali, che dimostra l’attenzione dell’amministrazione comunale verso i negozi di vicinato.

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