Firenze- Domani, 10 dicembre, giornata di incontri in Regione sulla crisi della Sasch di Prato. Convocate dall'assessore al lavoro Gianfranco Simoncini, si svolgeranno tre riunioni con sindacati, istituzioni locali e azienda. La prima, con sindacati, Province di Prato e Firenze e Comuni di Prato e Campi Bisenzio, è prevista per le 8,30 in Palazzo Strozzi Sacrati, piazza Duomo 10. Nel pomeriggio, presso la sede dell'assessorato al lavoro, in via Pico della Mirandola 24, secondo incontro, alle 16,30, con i rappresentanti dell'azienda.
Alle 17,30, infine, tavolo istituzionale con istituzioni, azienda e sindacati. Per il passaggio della proprietà dell'Isi (ex Electrolux) sono giorni decisivi. Oggi pomeriggio, presso gli uffici regionali, l'assessore al lavoro e attività produttive Gianfranco Simoncini ha incontrato l'assessore al lavoro della Provincia di Firenze Elisa Simoni, quello alle attività produttive del Comune di Scandicci Andrea Giorgi, il direttore di Fidi Toscana Giovanni Ricciardi ed i rappresentanti dei gruppi industriali che hanno presentato la proposta di subentro, Leonardo Bassilichi, Mario Tesserini e Sebastiano Gattorno, accompagnati da rappresentanti di Confindustria.
Bassilichi, Tesserini e Gattorno hanno informato del lavoro fin qui svolto per verificare lo stato dell’azienda ed hanno ribadito la volontà di rilevare le attività produttive. Hanno inoltre dichiarato che il prossimo 20 dicembre presenteranno le linee del piano industriale finalizzato all’affitto e successivo acquisto del ramo di azienda. Lo scopo è garantire un futuro tranquillo all'Isi, che peraltro avrebbe recentemente attirato l'interesse da parte di altri investitori. I proponenti hanno anche sottolineato che nelle prossime ore accelereranno i contatti con la proprietà per chiudere positivamente il confronto.
Sempre in giornata si è svolto un altro incontro tra Simoncini, sindacati ed il direttore di Fidi Toscana Ricciardi per verificare la vicenda del pagamento degli stipendi. É stata ipotizzata una soluzione di accordo con l’azienda che potrebbe garantire, nel giro di pochi giorni, il completo pagamento degli stipendi e della tredicesima connesso all’uscita dalla fabbrica di materiale già prodotto ed alla realizzazione di alcune commesse da concludersi in tempi brevissimi. L’Assessore provinciale a Lavoro e Formazione Elisa Simoni fa chiarezza in merito in merito alla vicenda Metal Tech-Berlincioni, a seguito di alcuni articoli comparsi sulla stampa locale che invitavano la Provincia a occuparsi della questione.
“Impegno, determinazione e riservatezza sono gli elementi che caratterizzano il nostro approccio. Non abbiamo il tempo materiale di comunicare ai mezzi di informazione la totalità della mole di lavoro portata avanti dai nostri uffici, dai nostri esperti e tecnici, dalla nostra Direzione Lavoro a tutela delle situazioni lavorative e occupazionali più delicate del nostro territorio – spiega l’Assessore Simoni –.C’è un meccanismo di contatti, incontri e provvedimenti che non si fermano mai, con l’unico fine di trovare le soluzioni più appropriate per ogni vicenda”.
Relativamente alla situazione della Metal Tech del gruppo Berlincioni – sollevata quest’oggi sui quotidiani locali – i passi già svolti da Palazzo Medici Riccardi sono i seguenti: il 4 ottobre scorso sono stati firmati due accordi per il ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria: il primo per cessazione attività per 12 mesi dell'azienda Berlincioni G. srl per 28 unità lavorative. Nell’accordo era prevista anche la gestione degli esuberi tramite liste di mobilità. Il secondo accordo firmato il 4 ottobre è stato quello per il ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione attività per 12 mesi per 15 unità lavorative dell'azienda Santo Spirito Firenze srl.
Il 13 ottobre è stato firmato l’accordo per la Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione attività per 12 mesi per 47 unità lavorative dell'azienda Metal Tech srl (Gruppo Berlincioni). Anche in questo caso, nell’accordo era prevista la gestione degli esuberi con liste di mobilità. Per il 14 dicembre è già stato convocato, di comune accordo con la Regione Toscana, il nuovo incontro del tavolo dell’unità di crisi. “Non ci accontentiamo di esprimere vicinanza e solidarietà ai lavoratori, che riteniamo comunque un dovere – conclude l’Assessore – ma ci preme tentare, con gli strumenti a nostra disposizione, di ricercare tutte le soluzioni possibili per le aziende, i lavoratori e le lavoratrici della nostra Provincia”. A leggere le richieste della direzione della Eaton (al fine di concedere quattro mesi di cassa integrazione in deroga) c'è da rimanere senza parole: poche righe per ribadire il diritto dell'azienda ad agire solo ed esclusivamente per il proprio interesse, non tenendo conto né dell'autorità governativa, né di quella regionale e locale, né tantomeno del futuro di coloro che per tanti anni hanno (con il loro lavoro) creato profitto, i lavoratori.
Quegli stessi lavoratori, che l’8 dicembre, nel corso di un’assemblea surreale, hanno respinto con forza e grandissima dignità le "elargizioni interessate" del colosso americano. Rimane ancora un'ultima occasione - l'intervento in extremis del Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani - poi dal 15 dicembre sarà licenziamento definitivo per tutti. L'Italia dei Valori di Massa Carrara ritiene che quello che sta per avverarsi, non rappresenti la sconfitta dei lavoratori e di quanti con loro si sono battuti per una soluzione civile della vicenda, ma una vittoria del padronato internazionale, lo stesso che sta girando il mondo alla ricerca di mano d'opera sempre più a basso prezzo, lo stesso che sta impoverendo e sfruttando milioni di persone, anche in Italia, lo stesso che entrerà in possesso di territori in altre nazioni e che rivenderà a prezzi di mercato quelle che lascia qui da noi.
L'Italia dei Valori ribadisce fino alla fine la propria solidarietà e vicinanza ai lavoratori poiché ritiene inaccettabile l’atteggiamento della Eaton. Sia a livello provinciale, regionale e parlamentare interverremo con tutte le nostre forze per scongiurare l’ipotesi licenziamento facendo pressioni al Ministro Romani affinché riconvochi le parti e metta alle strette la Eaton.