“Mentre a Poggibonsi apre una nuova struttura (inaugurata sabato scorso) che farà da centro di smistamento per gli aiuti che Comune e mondo del volontariato cercheranno di dare alle famiglie piombate in situazione di povertà, a livello nazionale è in atto un vero e proprio massacro delle politiche sociali”. Susanna Cenni, deputata Pd, interviene sul taglio del 75 percento alle risorse provenienti dal 5 per mille e destinate ad associazionismo, terzo settore, onlus e ricerca.
“Dopo i tagli a comuni e province – continua Cenni – sui quali il Governo ha scaricato quasi tutto il peso della manovra correttiva, e dopo aver azzerato il fondo sociale, quello sull'immigrazione e quello sugli asili nido, la scure dell’esecutivo è calata nuovamente con il taglio del 5 per mille: altri 300 milioni di euro sottratti alla rete della solidarietà sociale ed al volontariato. Dopo aver soppresso ad aprile le agevolazioni postali per il terzo settore e dopo aver compiuto, a luglio, un prelievo forzoso sui patronati, finanziati direttamente dai lavoratori, oggi la legge di stabilità riduce il 5 per mille per il terzo settore a poco più di un quarto del suo peso”. Il Governo prende in giro i contribuenti.
“Il Governo prende in giro i due terzi dei contribuenti italiani – continua Cenni – che hanno scelto di sostenere apertamente le oltre 46mila associazioni di volontariato che beneficiano in Italia del 5 per mille. Una fetta importante di queste associazioni opera nel territorio. In molti casi questa rete costituisce uno dei pochissimi presidi socio-sanitari territoriali, considerando anche i tagli del Governo agli enti locali. In Italia il 5 per mille ammonta a circa 600 milioni di euro l'anno.
Di questi il Governo ne avrebbe restituiti solo 400, che qualche settimana fa ha ulteriormente ridotto a 100. Questo significherebbe distruggere una rete di solidarietà sociale importantissima per ciascuno di noi”. Uno schiaffo in faccia al mondo del volontariato. “Qual è l'idea di coesione sociale – si chiede la deputata democratica – che ha questo Governo? Come si pensa di aiutare chi resta indietro? Che messaggio si dà a chi si trova in difficoltà, a chi scivola in una situazione di povertà? Il taglio del 5 per mille ha suscitato ovunque mobilitazioni e proteste che dobbiamo sostenere.
Volontariato, ricerca, cittadini che dedicano il proprio tempo agli altri: tutti hanno ricevuto uno schiaffo in faccia. Di quel pezzo di Paese abbiamo bisogno non solo perché rappresenta un nodo importantissimo nel sociale, ma anche perché è una delle immagini dell'Italia migliore. Solo in Toscana ci sono oltre 3mila associazioni di volontariato, di cui i tre quarti sono sociali o sanitarie, con oltre 120mila volontari attivi, che aiutano ogni giorno circa 200mila persone. Ad essere colpiti dai tagli – conclude Susanna Cenni – saranno soprattutto i servizi domiciliari in favore di anziani, disabili, persone inferme o non autosufficienti”.