Nell’ottobre 2009 con un complice, aveva pesantemente importunato una ragazza per strada in viale Redi, malmenando poi con violenza il fidanzato che era corso in suo aiuto. Nella circostanza, quest’ultimo (un 19enne albanese) oltre ad essere minacciato da uno degli aggressori con un coltello a serramanico, fu vittima di un vero e proprio pestaggio a seguito del quale riportò contusioni e ferite multiple con prognosi di 10 giorni. Lunedì, gli uomini del Commissariato di P.S.
Rifredi diretti dal Dr. Sandro Nencioni hanno catturato il principale responsabile di quel violento episodio, finito in manette in esecuzione ad un Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dalla Procura di Firenze al termine di un'articolata indagine. Si tratta di un albanese di 20 anni che nonostante la sua giovane età, con i suoi precedenti di polizia vanta già un “curriculum” degno di nota: solo tra l’aprile e il maggio di quest’anno il giovane è stato denunciato per rissa e arrestato ben due volte per spaccio di stupefacenti (nel primo caso, sorpreso con 150 grammi di cocaina a San Casciano Val di Pesa; nel secondo, con un chilo e mezzo di eroina occultata all’interno di un sacco di carne.
In quest’ultimo episodio, avvenuto nel pisano, lo straniero speronò a bordo di un’auto le pantere della polizia che gli avevano tagliato la via di fuga e ancor più rocambolesche furono le circostanze del suo arresto quando fino all’ultimo si oppose agli agenti con estrema violenza). A tradire il malvivente è stato un indizio fornito dalla vittima dell’aggressione che mentre era riverso a terra in seguito ai colpi subiti, l’aveva visto allontanarsi a bordo di un taxi. Questo è stato il primo pezzo di un mosaico che gli inquirenti hanno saputo pazientemente ricomporre, risalendo immediatamente all’utenza telefonica mobile dal quale era partita la prenotazione della corsa dopo aver ovviamente acquisito le immagini elaborate dalle riprese video interne del veicolo.
Il numero di cellulare inizialmente ha portato ad un binario morto, risultando intestato ad uno sconosciuto nome cinese senza dubbio utilizzato dal ricercato come prestanome. Particolare questo, che non ha però scoraggiato il Commissario Capo Nencioni e i suoi uomini che imperterriti si sono messi sulle tracce del sospetto ricostruendone tutti i movimenti. Elaborando i tabulati telefonici dell’utenza incriminata, sono spuntati tra i contatti altri albanesi e alcuni testimoni con i quali lo straniero si era relazionato in passato.
Questi elementi hanno permesso agli investigatori di dare un nome all’uomo il cui volto era stato ripreso dalle telecamere del taxi sul quale era salito in viale Redi proprio quella sera di ottobre dello scorso anno. Riconosciuto dalla vittima (che già aveva precedentemente indicato come albanesi i suoi aggressori), il 20enne è stato individuato come l’autore principale del pestaggio e come la persona che materialmente aveva minacciato con un coltello la parte lesa. L’uomo, attualmente detenuto al carcere di Sollicciano, dovrà rispondere dei vari titoli di reato riportati nell’Ordinanza di Custodia: lesioni, porto abusivo di arma, violenza privata e minacce gravi.
Sono in corso ulteriori indagini per risalire al complice dell’arrestato.