Assicurare la tutela dei brevetti farmaceutici, per sostenere l'innovazione e stimolare gli investimenti: è questo il senso di una lettera che il presidente della Regione Enrico Rossi ha inviato a ministro della salute Ferruccio Fazio e al ministro dello sviluppo economico Paolo Romani. Il messaggio prende lo spunto da un recente intervento del vertice della Eli Lilly, la multinazionale del farmaco presente in Toscana con lo stabilimento di Sesto Fiorentino.
A sollevare il problema delle procedure autorizzative recentemente adottate per l'immissione in commercio dei farmaci generici, è stato infatti l'amministratore delegato, John Lechleiter, che ha prospettato possibili difficoltà da parte dell'azienda a realizzare ulteriori investimenti programmati. Nella lettera ai ministri il presidente Rossi fa riferimento alla decisione dell'Aifa, comunicata il 16 settembre scorso, secondo cui la procedura di rilascio di farmaci generici ed il loro conseguente inserimento nelle liste di trasparenza si configura come mero atto dovuto e svincolato da un controllo sullo stato di tutela brevettuale sulla molecola interessata.
La responsabilità del rispetto di eventuali vigenti diritti di natura brevettuale risulta così lasciata solo al genericista. "Questa decisione - commenta il presidente - sembra cambiare lo scenario disegnato dalla legge n.31 del febbraio 2008, che prevede la pubblicazione annuale da parte del Ministero per lo sviluppo economico di una lista che riporta la data della scadenza brevettuale dei prodotti. Questa situazione di non certezza genera sia nell'industria che nel sistema pubblico forti criticità relative alla programmazione e agli interventi da mettere in atto.
E genera altresì conflittualità tra l'industria del generico e l'industria delle specialità medicinali, un contenzioso che trova soluzione solo dopo molti anni, quando il danno subito dall'industria dei farmaci brevettati è ormai irrecuperabile". "In questi giorni – prosegue Rossi - il problema è stato riproposto con particolare forza, in Toscana, dall'azienda Eli Lilly, che nel suo stabilimento di Sesto Fiorentino (Firenze) occupa 380 dipendenti e che nel 2009 ha iniziato la produzione di insulina, grazie a un investimento di 250 milioni di euro.
In occasione dell'inaugurazione dello stabilimento l'Eli Lilly aveva annunciato la volontà di investire altri 60 milioni di euro, allo scopo di raddoppiare la produzione. Questo proprio in forza di una normativa sulla tutela del brevetto e della proprietà intellettuale che veniva considerata esemplare. Questo investimento sembra messo oggi in serio pericolo da quella mancanza di certezza del diritto di cui sopra parlavo". "Alla luce di tutto questo – conclude il presidente - chiedo di verificare l'opportunità di introdurre un sistema regolatorio chiaro ed affidabile e di verificare anche con Aifa e con l'Ufficio brevetti la reale situazione di queste scadenze, in modo tale da dare le dovute certezze sia all'industria farmaceutica che al sistema sanitario nazionale". di Susanna Cressati