Firenze, 26 ottobre 2010- In materia di autovelox a Firenze, l'Aduc ha scritto al Sindaco Matteo Renzi con l'invito che, prima che la situazione degeneri, dia certezze, chiarisca e trovi subito una soluzione. La scorsa settimana l'associazione di consumatori ha posto una questione di legittimità degli autovelox in città. Su viale Etruria, Matteotti, Lavagnini, Gramsci, via Senese -che il Piano urbano del traffico non classifica come strade di scorrimento- non potrebbero essere istallate postazioni automatiche (ovvero senza la presenza di un agente di Polizia Municipale). Nel dibattito di ieri in consiglio comunale alle domande poste da alcuni consiglieri l’assessore Massimo Mattei ha opposto solo formule generiche, condite da ammonimenti: a suo avviso il consigliere Grassi, che ha presentato l’ultima interrogazione, non dovrebbe farsi condizionare dai giornali (ma in quale altro modo potrebbe informarsi se l’amministrazione tace?).
Chi invece protesta contro un’operazione priva dei requisiti di trasparenza (come i multati, o l’ex assessore Tea Albini) è perché va in cerca di visibilità. "Dopo giorni di faticose indagini -spiega la lettera inviata dal presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- abbiamo pubblicamente chiesto al Comune di chiarire, confidando nel fatto che l'Amministrazione non potesse aver commesso un errore così macroscopico. Nel frattempo abbiamo depositato un esposto in Procura della Repubblica e un altro alla Corte dei Conti.
Ieri 25 ottobre l'assessore alla Mobilità, invece di chiarire, si è scagliato contro chi poneva le domande (il consigliere comunale Tommaso Grassi), scaricando la responsabilita' anche sulla Prefettura. Prefettura che, da noi interpellata, ha detto di essersi attenuta alle richieste del Comune -documenti di cui abbiamo fatto inutilmente domanda all'Ufficio trasparenza. confidando nel fatto che oggi fare ricorso significa pagare un minimo di 33 Euro di contributo unificato, l'assessore ha risposto ai cittadini: fate pure ricorso, vedremo chi l'avra' vinta.
Perche' una sfida del genere? Amministratori e amministrati, insieme o separatamente ne uscirebbero bastonati! E' questo che si vuole? Ci domandiamo se il Comune non risponde sperando che la questione sparisca, oppure intende cinicamente incentivare migliaia di ricorsi inutili. Nel frattempo, signor Sindaco, proprio per il rispetto che nutriamo nei confronti della sua amministrazione e degli amministrati, stiamo invitando i cittadini multati ad attendere nel fare ricorso per non pagare le illecite contravvenzioni.
Ma non possiamo farlo in eterno, perche' entro 60 giorni dalla notifica della contravvenzione o si paga o si fa ricorso. Non possiamo percio' non consigliare e assistere chi -consapevole della situazione- vuol comunque fare ricorso. Vogliamo anche intasare ulteriormente l'ufficio del giudice di pace?". "Non è però negando l’evidenza che si fa buon governo -interviene anche Riccardo Catola, il giornalista che per primo ha reso pubblico il caso- Né una non verità diventa verità solo perché ripetuta in continuazione.
A questo punto chi acquisterebbe dall’assessore Mattei la proverbiale auto usata? Chi può ancora credergli? Perché non risponde nel merito alle domande che gli sono state poste tanto in consiglio comunale quanto dal quotidiano La Nazione? Perché continua a farsi scudo della Prefettura, quando è noto che su queste materie la Prefettura ratifica richieste specifiche del Comune? E ancora: perché adduce a giustificazione incidenti mortali o episodi senza spiegare nei dettagli? Quali incidenti, in quale punto preciso, per quale causa, in quale data? E perché relativamente a viale Etruria negli archivi non se ne trova traccia?"