Firenze– Ecco finalmente svelato il trucco degli autovelox e del multificio fiorentino? In sordina, senza conferenze stampa, o altre comunicazioni al popolo, in giugno gli impianti sarebbero stati tarati al ribasso, da 70 a 50 kmh. La strage dei 50 mila verbali in 3 mesi di viale Etruria, dove l’autovelox per di più è nascosto, inizierebbe da questa operazione dell’amministrazione Renzi. Obiettivo? fare cassa a tutti i costi. In gioco i 50 vitali milioni di euro già in bilancio. Lo spiega Tea Albini, che del Bilancio è stata assessore della giunta Domenici, e che oggi siede in consiglio comunale per il Partito democratico.
Che cosa è cambiato con la nuova giunta? “Quand’ero assessore sono stata attaccata spesso a causa delle multe. Ma oggi stiamo superando tutti i record. Matteo Renzi ha fatto campagna elettorale contro il multificio, diceva che le voleva ridurre perché sono un espediente vessatorio di far cassa. Però, appena in carica, invece di frenare ha accelerato. Stando alle cifre, il 2010 batterà tutti i precedenti della giunta Domenici. Se non è far cassa questo!”. Dunque l’autovelox di viale Etruria è solo esemplare: nascosto dietro a un palo e resettato al ribasso senza alcun avvertimento? “Quell’autovelox ha multato anche me.
L’11 luglio, alle 14,32. A 71 kmh. Non si vede facilmente, ma sapevo che c’era. Però ignoravo che il limite di velocità fosse stato abbassato. La giunta Domenici, ovvero l’allora assessore al traffico Graziano Cioni, aveva ritenuto che almeno su quella strada 70 Kmh fossero sufficienti per garantire sicurezza. Adesso, ma senza alcuna comunicazione, lo hanno portato a 50. E il punto sta proprio qui: la mancanza di trasparenza”. Nessuno sostiene che si debba andare a tutta velocità.
Ma anche il multificio non è accettabile. “Parliamoci chiaro: per il bilancio comunale le multe sono indispensabili. Altrimenti dove li troviamo tutti quei milioni? Quindi, secondo me, meglio penalizzare chi infrange il codice, piuttosto che alzare le tariffe dei servizi pubblici. Purché però si seguano le regole e mettendo i cittadini in condizione di sapere”. Già, perché se sono risorse vitali per il comune, anche 1500 euro al mese o il ritiro di una patente sono vitali per molta gente.
Ieri i giornali raccontavano di un tassista rovinato dall’autovelox di viale Etruria. “Proprio così. Siamo evidentemente di fronte a una politica realmente vessatoria, anche perché attuata di nascosto. Il che è stato motivo di polemica anche in consiglio comunale. Un nostro consigliere ha presentato un interrogazione, ma poi è stato messo a tacere, perché il problema è in effetti delicato”. Lei parla del consigliere Pierguidi. Che ha anche protestato per la risposta evasiva basata su un rapporto del comandante dei vigili, secondo cui tutto è in ordine.
Poi però è scomparso. Perché? “Qualche discussione accesa c’è stata. Sa, 50 milioni non sono uno scherzo”. Ma anche l’assessore al traffico Mattei nelle interviste ripete la stessa cantilena: tutto ok. “Un metodo che sembra essere di moda. Berlusconi ha fatto scuola”. Al di là del problema politico, stanno partendo migliaia di ricorsi. Se fossero accolti? “Certamente per Palazzo Vecchio sarebbe un bel problema. Soprattutto per l’assessore al Bilancio perché dovrà trovare il modo di tappare il buco.
Ma sarà un problema anche per chi ha gestito l’operazione, cioè per l’assessore al traffico e il comandante dei vigili”. Che cosa può fare la giunta contro i ricorsi? “Si appellerà, probabilmente andrà in tribunale. Ma alla fine dovrà rassegnarsi. Quell’autovelox di viale Etruria è troppo mal segnalato e troppo poco visibile. Il codice della strada dice ben altro. E inoltre sono venuti meno gli obblighi di trasparenza. Senza trasparenza viene il dubbio che le multe le si voglia fare per forza”. L'ADUC invita i cittadini a fare segnalazioni Anche l'autovelox in viale Gramsci (direzione P.zza Donatello, altezza n.
civico 44) è sprovvisto di segnaletica adeguata? Secondo l'Associazione Diritti Utenti e Consumatori è irregolare. Il decreto di attuazione dell’art. 142 del Codice della Strada dispone che non vi siano tra il segnale e il luogo di effettivo rilevamento intersezioni stradali che comporterebbero la ripetizione del cartello. La ratio di questa disposizione è facilmente intuibile: senza quella ripetizione, viene negato il diritto di preavviso a chi si immette nella strada dove è posizionato l'autovelox. "Nel caso di viale Gramsci -spiegano all'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori- risulta assente il segnale di preavviso per chi proviene da viale Mazzini/viale Bernardo Segni.
Il cartello di preavviso è infatti posizionato all'incrocio con viale Segni, ma non è visibile da chi si immette su viale Gramsci. Per rispettare la legge sarebbe bastato posizionare o ripetere il cartello dieci metri dopo l'incrocio. Gli automobilisti che sono stati multati in viale Gramsci, e che ancora non hanno pagato, possono quindi ricorrere al Giudice di pace per chiedere l'annullamento del verbale per irregolare segnalazione dell'autovelox. Se si sono ricevuti più verbali con lo stesso autovelox, è possibile fare un ricorso cumulativo.
La situazione fiorentina per la prevenzione dell'eccesso di velocita' e', quindi, molto precaria. Dopo il caso di viale Etruria ora viale Gramsci e domani? Invitiamo i cittadini a farci tutte le dovute e necessarie segnalazioni perche' il controllo della nostra sicurezza sia riportato negli ambiti della legalita' dei codici. Per informazioni, l'Aduc offre consulenza gratuita attraverso il suo sito Internet o, dal lunedi' al venerdi' dalle 15 alle 18, chiamando allo 055-290606 o recandosi presso la sede in Via Cavour 68".