Oggi a Milano il marchese Leonardo Frescobaldi ha festeggiato i 25 anni di Mormoreto, il grande vino del Castello di Nipozzano, nel tempio dell’enogastronomia italiana d’eccellenza, il Marchesino di Gualtiero Marchesi. L’esclusiva degustazione ha visto, insieme a Mormoreto, anche altri famosi e rari grandi vini, provenienti dalle zone più note al mondo per i cru: Haut Brion, Cos d’Estournel ed Opus One. "Sono particolarmente contento di celebrare oggi i 25 anni di Mormoreto – dichiara Leonardo Frescobaldi, Presidente dell’omonima azienda toscana -.
Con questa iniziativa si vuole rendere omaggio ai magici terroir da cui provengono i protagonisti della degustazione odierna. Mormoreto è il cru da anni rispettato ed apprezzato dagli esperti e dai collezionisti di tutto il mondo, che gratificano così la nostra passione. Ringrazio il maestro Gualtiero Marchesi per aver ideato per l’occasione delle speciali creazioni che valorizzano questi vini straordinari". Da oltre mille anni il Castello di Nipozzano presidia le colline a nord est di Firenze.
Le sue mura erette a protezione dei feudatari, oggi custodiscono i preziosi vini della tenuta che qui maturano. Con la vendemmia 1983 nasce, dall’omonimo vigneto, il Mormoreto. Negli anni successivi, le varietà inizialmente piantate si sono qui perfettamente acclimatate, trovando un terroir ideale. Il Merlot predilige terreni argillosi, il Cabernet Sauvignon sabbioso-calcarei mentre il Cabernet Franc argillo-calcarei. La superficie del vigneto è di circa 25 ettari esposti a sud-ovest, ad un’altezza tra 280-330 metri sul livello del mare.
Il Mormoreto, grande vino della tenuta, porta in sé le caratteristiche di questo territorio: complesso, profondo, grande, elegante e persistente. Negli anni conserva con sé la freschezza degli aromi. Prodotto di eccellenza, legato a un ristretto ed esclusivo territorio di produzione, disponibile in quantità limitate e molto apprezzato dagli intenditori e dai collezionisti. Sono queste le principali caratteristiche di un grand cru, apprezzato all'estero e in Italia non solo per la proprie qualità ma anche, se non soprattutto, come bene di investimento.
Un bene sicuro su cui puntare anche in tempi difficili. E' quanto emerge dall'indagine sulla percezione dei vini e dei prodotti di alta gamma condotta dall'Istituto Piepoli e promossa da Marchesi de' Frescobaldi, presentata oggi a Milano in occasione della celebrazione dei 25 anni di Mormoreto, grand cru toscano del Castello di Nipozzano. Stando al campione preso in esame, 300 intervistati, uomini e donne di età compresa tra i 25 e i 54 anni, le principali caratteristiche di un prodotto di qualità sono l'essere realizzato con materie o ingredienti di prima scelta (84%), l'eccellenza (72%), il non essere soggetto alle mode passeggere (49%) e l'essere apprezzato dagli intenditori (40%).
Quest'ultima caratteristiche diventa la più importante (64%) se si restringe il campo ai soli vini di alta gamma, che molto risentono del parere degli opinion leader. Il 95% degli intervistati si dice attento alla qualità quando sceglie un vino o uno spumante. Dei vini di eccellenza, come appunto i grand cru, vengono valutate soprattutto l'appartenenza a un ristretto territorio e la produzione limitata, caratteristiche apprezzate dal 91% del campione. Il consumo di vini di alta gamma avviene soprattutto in occasione di eventi speciali (60%, 67% se si considerano le sole donne) o con il proprio partner (54%), ma non manca chi si concede un bicchiere di un rosso pregiato con gli amici (50%) o in occasione di un pranzo di lavoro (41%). Se gran parte degli italiani ammette che acquisterebbe un grand cru per il gusto di berlo (60%) o per farne un gradito regalo (48%), ben il 17% dichiara di essere un collezionista, e il 4% di considerarlo unicamente come un investimento.
Più in generale, per il 21% del campione preso in esame i vini di alta qualità, in un periodo di crisi economica, costituiscono un investimento sicuro, che non si deprezza e dura nel tempo, come i lingotti d'oro. Un fenomeno, questo, in grande espansione, che non è certo solo italiano. Anche la stampa estera conferma infatti la sempre crescente importanza del vino come investimento. Per il quotidiano francese Le Figaro “mentre le borse mondiali perdono la bussola, i Grand Cru sono un valore certo, al riparo da ogni turbolenza”, e il tedesco Die Welt segnala che “a far la parte del leone sono i classici Grand Cru, le cui obbligazioni aumentano di valore più di quelle dell'oro”.
The Wall Street Journal afferma che ormai “la maggior parte dei collezionisti asiatici non acquista i vini per berli ma come investimento”. Tornando alla ricerca commissionata da Marchesi de' Frescobaldi, chi decide di investire nel vino sceglie di conservare il proprio 'tesoro' principalmente nella cantina personale (83%) ma non manca chi si affida all'enoteca di fiducia (15%) o addirittura chi dichiara di proteggerlo nel caveau di una banca (10%). Proprio la stampa estera segnala come, per proteggere gli investimenti dei collezionisti, in Germania e in Svizzera siano nate delle vere e proprie banche del vino che conservano le bottiglie come opere d'arte con altissime misure di sicurezza e strumenti high tech per preservarne le qualità e le caratteristiche organolettiche (fonti: Frankfurter Allgemeine, Le Matin). Del resto la disponibilità economica agli appassionati non manca: il 24% degli intervistati non avrebbe alcun problema a spendere più di 100 euro per una singola bottiglia di questi celebri vini, anche se solo un 5% salirebbe al di sopra dei 200 euro. La presentazione della ricerca è stata accompagnata da una esclusiva degustazione, che ha visto protagonisti quattro tra i più celebri grand cru: Opus One, Haut Brion, Cos D'Estournel e Mormoreto.
Vini di assoluta eccellenza, accompagnati dalle creazioni del maestro Gualtiero Marchesi. Perché il vino senza dubbio può essere un investimento, non solo per la borsa ma anche per il palato.