''Il gatto in cantina''

Da venerdì 15 a domenica 17 e da venerdì 22 a domenica 24 ottobre al Teatro di Rifredi (feriali ore 21, domenica ore 16:30).

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 ottobre 2010 16:01
''Il gatto in cantina''

Dopo lo straordinario successo di “Acqua cheta” e “Fiorentini a Viareggio” torna sul palco del Teatro di Rifredi la Compagnia Il Grillo per presentare la più famosa commedia del teatro classico fiorentino: “Il gatto in cantina”. Scritta da Nando Vitali, la commedia debuttò al Teatro Alfieri il 20 febbraio del 1930 con la compagnia "Garibalda Niccoli" diretta da Raffaele Niccoli. Un successo travolgente, tanto che fu replicata per settanta sere consecutive. Successo dovuto anche alle musiche di Salvatore Allegra e, fra queste, come non ricordare la famosa aria: "Mettere il gatto in cantina – è un espediente assai saggio – ma se invece del topo – ti mangia il formaggio?" Più che un’operetta “Il gatto in cantina” si direbbe un’opera di “mezzo carattere” ora buffa, ora più seria e soprattutto molto patriottica.

C'è anche tanto amore, scanzonato e strappalacrime, un po’ di romanticismo alla Gozzano, un po’ di spirito risorgimentale ("…ma non tornar se per la patria bella….") un po’ di saggezza e un pizzico di follia: i caratteri eterni della commedia teatrale ed umana. Antonio e Carlotta sono una giovane coppia di sposi ancora in luna di miele nella loro villa sulle colline di Firenze. Ospiti di Antonio sono sua zia Giuditta, che non sopporta le effusioni pubbliche dei due sposini, con la figlia Grazia.

Giuditta ha lasciato Firenze, portando con se anche Grazia, il giorno che il Granduca è scappato a Gaeta e Firenze si è riempita di “liberali”. Grazia è una ragazza timida e succube della mamma. Altra presenza ingombrante il signor Procopio, vicino di villa, un vecchio gaudente che si diverte a tutte queste scaramucce e cerca di sedare le rimostranze che la zia non perde occasione di fare ai due sposini. Antonio confida a Procopio di non sopportare più le ingerenze della zia nel suo matrimonio e vorrebbe rimandarla a Firenze, ma non vuol neppure rimane fuori, alla morte della zia, dall’eredità.

Allora non gli rimane che trovare un bel giovanotto (“un gatto”) che mangi d’amore la Grazia. Il giovanotto (“il gatto”) infatti compare all’improvviso, è un amico di Antonio, il luogotenente Giovanni Martini accompagnato dal suo attendente Sandro entrambi di ritorno da Novara. Ma Antonio non ha fatto i conti con il viziaccio di Giovanni: gli piacciono le donne, e soprattutto quelle maritate... Da venerdì 15 a domenica 17 e da venerdì 22 a domenica 24 ottobre al Teatro di Rifredi (feriali ore 21, domenica ore 16:30).

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