Roma, 11 ottobre 2010– Dopo le approvazioni da parte della Food and Drug Administration (FDA) statunitense e dell’Agenzia europea per i Medicinali (EMA), è finalmente disponibile in Italia il primo vaccino tetravalente coniugato indicato per l’immunizzazione degli adolescenti e degli adulti a rischio di esposizione ai sierogruppi A, C, W135 e Y del meningococco (Neisseria meningitidis). La meningite è una delle patologie infettive più rapidamente fatali, che può portare al decesso entro 24-48 ore dalla comparsa dei primi segni e sintomi e lasciare chi sopravvive in una condizione di disabilità permanente.
«Il nuovo vaccino è stato sviluppato utilizzando la tecnologia della coniugazione, messa a punto per la prima volta a Siena da Novartis Vaccines, per la realizzazione del vaccino coniugato contro il meningococco C ampiamente in uso» dichiara Rino Rappuoli, responsabile della Ricerca di Novartis Vaccines nel mondo. «Il nuovo vaccino coniugato tetravalente è in grado di garantire una protezione dalla meningite meningococcica maggiore e più duratura grazie all’utilizzo di una proteina carrier che, legata all’antigene polisaccaridico, il componente che evoca la risposta immunitaria del corpo all’infezione, aumenta la risposta difensiva dell’organismo».
Prosegue Rappuoli «I benefici di questo nuovo vaccino sono stati confermati da studi clinici condotti su adolescenti tra gli 11 e 17 anni di età. I risultati hanno dimostrato come, a un anno dalla vaccinazione, una proporzione più alta degli adolescenti ai quali era stato somministrato il vaccino coniugato conservava una risposta anticorpale protettiva maggiore rispetto a chi aveva ricevuto un normale vaccino polisaccaridico» conclude Rappuoli. Il nuovo vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo A, C, W135 e Y è stato somministrato a oltre 18.500 persone in molteplici trial clinici di fase II e III.
Dalla sua approvazione, è stato somministrato a più di 300.000 persone. Il raggiungimento e mantenimento di un’efficace risposta immunitaria negli adolescenti è un fattore importante perché, tra tutte le fasce della popolazione, sono proprio gli adolescenti e i giovani adulti quelli più esposti al rischio di infezione meningococcica, come dimostra uno studio statunitense secondo il quale circa un quarto delle infezioni meningococciche in adolescenti e giovani adulti tra 15 e 24 anni ha un esito fatale1.
Lo stile di vita proprio dei ragazzi li espone, infatti, a comportamenti che possono potenzialmente favorire il contagio della malattia meningococcica: viaggi all’estero, magari in campus estivi, sport di squadra, luoghi d’incontro molto affollati, contatto ravvicinato con coetanei, possono esporre i ragazzi a un maggior rischio di contrarre l’infezione. Nonostante la meningite menigococcica abbia in Italia una letalità del 14 percento2, il 67 percento delle mamme italiane non ritiene che i propri figli siano a rischio, soltanto due terzi di loro è a conoscenza dell’esistenza di un vaccino antimeningococcico e solo un terzo ha effettivamente vaccinato i figli contro la malattia.
Questi i risultati che emergono dalla ricerca “Gli adolescenti e la meningite meningococcica: le conoscenze e la percezione del rischio da parte delle mamme”, condotta da GfK Eurisko e promossa da Novartis Vaccines. «I risultati di questa ricerca forniscono un quadro poco lineare» commenta Isabella Cecchini, direttore del Dipartimento Ricerche sulla Salute di GfK Eurisko. «Infatti, la quasi totalità delle mamme possiede una conoscenza sommaria della patologia, diffusa ma superficiale, come emerge non appena ci si addentra tra quelle che sono le caratteristiche della meningite e i diversi ceppi responsabili dell’infezione meningococcica.
Infatti solo il 32 percento delle mamme sa che esistono diversi ceppi di batteri che possono causare meningite, mentre solo il 2 percento sa nominare almeno un tipo di meningococco» commenta Cecchini. «Di fronte a un problema così grave le mamme si comportano in modo ambivalente: una parte di esse è informata, vuole sapere, fa di tutto per prevenire il rischio e vaccina i propri figli, una parte invece tende ad allontanare il problema, sottovaluta il rischio e spesso sa poco della malattia e del vaccino» conclude Cecchini. Un atteggiamento, questo, riconducibile soprattutto all’importanza del consiglio del medico che ha un ruolo fondamentale nel rassicurare le mamme sulla sicurezza ed efficacia del vaccino.
«Le mamme vedono nel pediatra la figura più autorevole per ricevere consigli e informazioni corrette sulla vaccinazione, per questo è importante che egli chiarisca dubbi e soprattutto rassicuri sui benefici dei vaccini» afferma Alberto Ugazio, direttore del Dipartimento di Medicina Pediatrica dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e presidente della Società italiana di Pediatria. «I vaccini di nuova generazione offrono un elevato profilo di sicurezza, perché sono realizzati utilizzando batteri inattivati, tecnica che li rende lontani anni luce dai vaccini del secolo scorso» prosegue Ugazio che conclude «Quello che deve cambiare è l’approccio culturale al concetto di immunizzazione e il considerare la vaccinazione solamente ristretta all’età infantile, che porta i genitori a sottovalutare o a ignorare i fattori di rischio reali.
Per questo noi pediatri, insieme ai colleghi della medicina generale, dobbiamo assumerci la responsabilità del ruolo di guida e consiglio presso le mamme degli adolescenti sull’assoluta importanza di un’adeguata copertura vaccinale antimeningococcica». Il nuovo vaccino coniugato tetravalente risponde alle nuove esigenze di protezione e sicurezza di un mondo sempre più in movimento e globalizzato. L’incidenza e la distribuzione non uniforme dei sierogruppi meningococcici pongono con particolare evidenza il problema della protezione del viaggiatore, soprattutto se adolescente.
«Sono sempre più numerosi gli adolescenti che, per studio o per vacanza, si recano in Paesi industrializzati, come Stati Uniti o Gran Bretagna e che, senza un’adeguata copertura vaccinale, si espongono al rischio di contrarre la malattia meningococcica» commenta Michele Conversano, membro del Comitato scientifico della Società italiana di Igiene. «E’ pertanto necessario riflettere sull’importanza dell’accesso a questi vaccini, la cui offerta dovrebbe essere uniforme sul territorio nazionale.
E’ fondamentale, inoltre, concentrare le energie della comunità scientifica per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione vaccinale antimeningococcica, anche per mezzo del suo inserimento nelle pianificazioni regionali sulla vaccinazione» conclude Conversano. Novartis ha in programma di sottoporre entro l’anno all’Agenzia Europea del Farmaco nuovi dati a sostegno dell’uso del vaccino antimeningococcico coniugato tetravalente anche nei neonati e nei bambini nella prima infanzia, a partire dai due mesi di età.