"In nessun paese" racconta decine di storie di persone in lotta per affermare la propria identità e i propri diritti. A partire dal primo, il più importante: il diritto all’amore. Questo libro ci riguarda tutti. Giovani e anziani, eterosessuali e omosessuali, sposati o divorziati, conviventi o single. I diritti negati sono uno dei nodi cruciali su cui si gioca lo sviluppo di un Paese. Non per niente l'Italia è al palo. Gli omosessuali possono sposarsi in Terra del Fuoco, a Kathmandu, in Nepal.
Barack Obama nomina un transessuale consulente per la sicurezza nazionale e apre ai gay nell'esercito. L'Unione europea approva una risoluzione contro l'omofobia e quasi ovunque vengono varate leggi specifiche. In Italia no. Si è parlato di Dico, Pacs, Cus, ma l'Italia non riesce ad approvare una legge sulle coppie di fatto. 900 mila famiglie "non coniugali", fra etero e omosessuali, rimangono senza tutela. Costrette a fare i conti con mille difficoltà quotidiane, grandi e piccole: l'impossibilità di mettere su casa insieme, di assistere la persona più cara se si ammala, di raccogliere l'eredità quando muore.
Non accade in nessun paese. Una destra tradizionalista, liberale a parole e non nei comportamenti, e una sinistra timorosa, prigioniera di vecchi schemi ideologici. Una società civile da decenni senza voce, incapace di far nascere dal basso un movimenti per i diritti civili. Sullo sfondo, una Chiesa impegnata a mantenere nel nostro paese il peso perduto nel resto d’Europa. Ci possono essere tanti risvolti, mille spiegazioni, cause ed effetti, ma in fondo la storia dell’omofobia altro non è che un paradigma dell’Italia di oggi.
Il libro è organizzato per capitoli, dire, fare, baciare, lettera, testamento. Un gioco dell’infanzia di tutti, che è anche una metafora della vita, perché attraverso questi titoli il libro racconta storie di persone che vorrebbero poter dire chi sono, fare il lavoro che preferiscono, baciare la persona che amano; in sostanza essere se stesse, vivere. Fino a garantire ai propri cari le necessarie tutele normative negli avvicendamenti ereditari. Dire Dare del gay a una persona è per gli italiani l'insulto più offensivo.
Bisogna partire da qui, da quella parola che suona come un insulto, per capire perchè da noi è così problematico dirsi, dichiararsi. Il coming out è ancora un passo difficilissimo. Fare Lavorare, divertirsi, praticare uno sport. Fare una vita normale. È proprio nella quotidianità che gli omosessuali incontrano le maggiori difficoltà. Spesso sotto forma di vere discriminazioni, che sconfinano nel mobbing. Per non parlare del clima di violenza. Risultato, l'Italia è tra i pochi Paesi europei che non riesce ad approvare una legge sull'omofobia.
Baciare Perché un numero sempre crescente di coppie eterosessuali decide di non sposarsi? E di cosa parla un omosessuale quando parla d'amore? L'amore può trovare mille declinazioni, ma rimane uno solo. Significa tante cose: diritti e doveri reciproci, progetti in comune, figli. Negare l'amore è negare la vita. Lettera Dura lex sed lex. Ma ci sono anche leggi sbagliate. Il varo di una legge sui diritti degli omosessuali e sulle coppie di fatto si è trasformato, in Italia, in una guerra di trincea.
Ma uno Stato laico deve tutelare tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro scelte individuali e dai loro orientamenti sessuali. Testamento Ereditare il vissuto di una persona cara, ma anche, più semplicemente, i suoi beni, magari comprati insieme. In Italia i diritti dell'amore vengono negati da vivi e da morti. Ivan Scalfarotto Ivan Scalfarotto è vicepresidente del Partito Democratico. Dopo 7 anni all'estero, tra Londra e Mosca, vive attualmente a Milano.
Candidato alle primarie dell'Unione nell'aprile 2005, è eletto all'Assemblea Costituente del Partito Democratico nel 2007. Durante il congresso del Pd dell'ottobre 2009 ha appoggiato le mozioni in sostegno di Ignazio Marino.