di Laura Pugliesi Firenze- Si apre domani in Toscana la stagione venatoria 2010-2011, che si concluderà, salvo deroghe e peculiarità stabilite a livello provinciale, il 31 gennaio 2011. Sono un po' meno di 100 mila i cacciatori toscani che hanno rinnovato il tesserino per l'annata in corso, che vede alcune novità previste dalla nuova legge (legge 2 del 3 febbraio 2010) e dalla modifica del regolamento di attuazione della legge regionale 3/1994 (decreto del presidente della giunta regionale n.
48R del 12 agosto 2010). Fra queste novità c'è un ampliamento delle possibilità di accesso agli Atc, gli ambiti territoriali di caccia. E' infatti consentita l'iscrizione a più Atc della regione (non più soltanto 2) e c'è inoltre un'ulteriore possibilità di “mobilità venatoria” che partirà a decorrere dal 1 ottobre. Da quella data i cacciatori re sidenti che siano iscritti ad un massimo di 2 Atc sul territorio regionale potranno esercitare la caccia, per un massimo di 20 giornate, da appostamento alla selvaggina migratoria in Atc diversi da quelli di iscrizione e la caccia al cinghiale in battuta, sempre con le stesse modalità.
L'iscrizione è deliberata dall'Atc nel rispetto dell'indice di densità venatoria previsto. Con il pagamento di una somma di 26 euro potranno inoltre acquistare un pacchetto di altre 5 giornate per la caccia vagante alla selvaggina migratoria e alla selvaggina stanziale, fatta eccezione degli ungulati. La nuova legge ha inoltre previsto l'inserimento delle regole di comportamento per garantire la sicurezza nelle materie d'esame per l'abilitazione all'esercizio venatorio. Ed è proprio sul tema della sicurezza che l'assessore regionale all'agricoltura e alla caccia, Gianni Salvadori, pone particolare attenzione nel rivolgersi per l'occasione a tutti i cacciatori toscani.
«Colgo l'occasione per rivolgere a tutti un saluto e un appello – dice Salvadori - affinché siano rispettate nel modo più scrupoloso possibile non solo le norme ma anche, e in particolar modo, tutte le regole di prudenza che valgono ad evitare incidenti di caccia. L'arte di Diana – sottolinea Salvadori – ha in Toscana radici antichissime e i cacciatori toscani si sono dimostrati in questi anni attenti e sensibili e hanno collaborato validamente con le Istituzioni per varare norme che sappiano contemperare la giusta tutela del territorio e delle sue produzioni agricole, con quella della fauna, e con la sicurezza per le persone.
Tuttavia – conclude l'assessore – anche la più perfetta delle leggi non è sufficiente se non è coniugata alla prudenza e alla responsabilità di ciascuno. E' su questa prudenza e responsabilità dei cacciatori toscani che conto – conclude Salvadori – affinché la giornata di domani sia per tutti davvero una bella giornata.»