Nuovo piano tarifario Ataf. Sul tema due distinte domande d'attualità rispettivamente di Rifondazione comunista e della Lega nord. L'assessore provinciale ai Trasporti Stefano Giorgetti ha rilevato per parte sua incongruenze e inesattezze sulle tariffe nei testi delle domande presentate dei due gruppi. Il piano tariffario, in realtà, interviene soprattutto sul biglietto mensile per i lavoratori, titolo di viaggio in parte usato in modo improprio. Si è presa in considerazione la possibilità di un titolo annuale, che consentirebbe al contrario del mensile, di prendere tutte linee e la tramvia, con un aumento di tre euro in più al mese (il titolo precedente era di 20 euro).
La proposta è stata giudicata interessante. Problemi vi sono per fare il biglietto a bordo sui bus Ataf. Le norme a riguardo comportano non pochi problemi per l'autista che oltre a condurre la vettura dovrebbe fare anche il bigliettaio con conseguenze sull'orario di percorrenza, ad esempio. Giorgetti ha tuttavia mostrato preoccupazione per il taglio operato dal Governo sulle risorse da investire nel Trasporto pubblico locale: ben il 40 per cento in meno. "Noto insensibilità a riguardo, ma se non vi saranno novità, dal primo gennaio prossimo il cittadino si ritroverà in uno scenario nuovo e pieno di difficoltà", ha osservato Giorgetti.
Marco Cordone, della Lega nord, ha riproposto il "bigliettaio a bordo", da una parte, e dall'altra, un più preciso metodo di riscossione delle multe che in gran parte non vengono pagate. "Le considerazioni svolte dall'assessore - ha replicato Cordone - ci confermano nell'esigenza di ripristinare il bigliettaio a bordo. Nel frattempo non posso che constatare che il meccanismo di distribuzione dei biglietti tanto negli esercizi commerciali quanto a bordo bus è farraginoso e spesso non si possono acquistare i titoli di viaggio".
Il piano di risanamento Ataf e il rilancio dell'azienda, per il consigliere di Rifondazione comunista Andrea Calò, non si realizza "inasprendo il versante tariffario (anche perché si scoraggiano i soggetti più deboli nell'uso dei bus) né tanto meno disdettando gli accordi sindacali e cercando di fare cassa con i diritti dei lavoratori o con i redditi colpiti dalla pesante crisi economica in atto". Occorrerebbe peraltro che "il Presidente di Ataf Filippo Bonaccorsi mostrasse maggiore responsabilità sociale, mettendosi in sintonia con quelle Istituzioni che rafforzano il sistema di protezione sociale.
Intanto saremmo lieti si degnasse di venire a riferire in Commissione, in Consiglio provinciale, come gli è stato chiesto". "Dovrebbe ricordarsi di essere un tecnico, fare meno dichiarazioni e guidare di più Ataf", attacca Marco Cordone della Lega nord.