“Dopo quasi 17 anni di vita politica prima in Forza Italia e poi nel PdL, ho scelto di lasciare il partito per aderire al progetto del Partito della Nazione lanciato dal presidente Casini. Come previsto dal regolamento, aderirò al gruppo misto, ma voglio porre subito con forza il problema istituzionale che si viene a creare; del gruppo fa parte infatti anche il consigliere Di Puccio che sostiene il sindaco Renzi. Non è pensabile che possa convivere politicamente con il sottoscritto che resta convintamente all’opposizione”.
Questa la dichiarazione del consigliere Massimo Pieri rilasciata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il coordinatore regionale Udc Lorenzo Zirri, il capogruppo in Provincia (e coordinatore provinciale) Federico Tondi e il coordinatore comunale Lapo Frangini. Il segretario nazionale Udc Stefano Cesa ha inviato una nota in cui descrive l’adesione di Pieri al progetto del PdN come “una bella e importante novità” e gli augura buon lavoro per “un’incisiva attività consiliare che affronti i problemi e le esigenze reali dei cittadini fiorentini”. In Consiglio comunale la notizia è stata ratificata dal presidente Eugenio Giani che ha prospettato un prossimo dibattito durante le conferenze dei capigruppo.
La notizia data in Aula ha suscitato alcune repliche: Valdo Spini: "Non facciamo finta di non sapere in che mondo siamo. Nel centrodestra sono in rotta i vertici del partito, nel centrosinistra non si trova il candidato unitario. Un malessere figlio di tante cause e soprattutto di un sistema elettorale iniquo che non regge all'ambiente attuale. In un successivo consiglio mi preoccuperò - aggiunge - di proporre cambiamenti nelle due leggi del Consiglio regionale e del Governo centrale in una crisi generale che è palese ed alla quale anche i consiglieri comunali nel proprio piccolo devono dare un contributo" Marco Stella (Pdl):"Volo più basso di Spini.
Undici anni fa in Provincia ho avuto modo di incontrare Massimo Pieri e da lì è partita la passione per la politica, da FI a PDL con battaglie di principio di cuore e di passione, modi di vedere la politica diversi e scontri vissuti con rispetto. Il PDL perde una grande energia, perde una persona che in città ed in Toscana ha fondato FI, un vero baluardo. Non ho condiviso la sua scelta, non vorrei che Massimo si fosse stancato di fare le battaglie, sicuramente non sarà così ma dobbiamo domandarci come mai sia accaduto e correre ai ripari affinché non succeda più" Massimo Pieri:"Quando sei convinto di fare qualcosa che conta con un percorso alle spalle, non puoi aver paura delle tue scelte.
Rispetto il programma di Giovanni Galli, vado nel Gruppo Misto ma resto all'opposizione rispetto al governo di Matteo Renzi. Chiedo però che sia fatta una riflessione visto che dovrò condividere spazi e risorse con chi la vede in modo opposto al mio. Spero di trovare nella nuova collocazione una maggiore serenità ed una possibilità di sviluppare il mio ruolo all'opposizione" “Quando qualcuno come Pieri passa ad un altro partito politico, che rispetto al partito di cui è stato eletto, è, a livello nazionale anche all'opposizione -commenta il primo dei non eletti Jacopo Bianchi della lista PDL- Pdl non sembra essere mosso da motivazioni quali la passione per la politica e l'interesse per la città, piuttosto da un mero interesse di poltrona e la scelta di un progetto più conveniente in questo momento.
Capisco che la coerenza, in politica, è cosa poco di moda ma posso assicurare che c'è ancora qualcuno che anche in questo ambito crede che la stessa sia un servizio per la collettività ed io mi riconosco in quella corrente. Quindi dico al consigliere Pieri, invece di porre all'amministrazione comunale con forza il problema istituzionale per la sua convivenza in consiglio comunale in un gruppo misto con un consigliere che sostiene Renzi, si ponga con molta più forza il problema etico e morale per cui lui è stato eletto, seppur con molti meno voti della precedente legislatura, nel Pdl e non con il partito di Casini al quale aderisce oggi.
A mio parere si è più coerenti se essendo eletti e volendo passare ad altra formazione politica ci si dimette dall'assemblea consiliare. Non è solo coerenza ma il rispetto verso gli elettori de Il Popolo della Libertà e di chi più di lui, in particolare oggi, avrebbe diritto a sedere negli scranni di Palazzo Vecchio“.